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Caso Ablyazov, si è dimesso il capo di gabinetto del Viminale Procaccini: ecco chi è

Giuseppe Procaccini

Giulio Bucchi
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Trema il governo Letta. Dopo la relazione del capo della Polizia Alessandro Pansa, la prima testa a capitolare è quella del capo di gabinetto del ministro dell'Interno Angelino Alfano, Giuseppe Procaccini. E lui ad aver incontrato l'ambasciatore kazako a Roma, Andrian Yelemessov, prima di dare il via libera al blitz con cui la polizia ha prelevato Alma Shalabayeva e la piccola Alua. A rischiare il posto anche  responsabile segreteria di Pansa, Alessandro Valeri, e il questore di Roma Fulvio Della Rocca.  Presente al Trattato di Maastricht - Ma chi è Procaccini? E' capo di gabinetto del ministero dell'Interno dal 2008, con Roberto Maroni a capo del Viminale. E' stato poi riconfermato sia da Anna Maria Cancellieri che da Angelino Alfano. E' il classico uomo-ombra delle istituzioni, fino a qualche giorno fa in corsa per la nomina ai vertici della Polizia di Stato. Andando più indietro nel tempo, nel 1990 Procaccini ha ccompagnato l'allora ministro del Tesoro Guido Carli per uno degli incontrio più importanti degli ultimi 20 anni: quello, svoltosi a Bruxelles, e conclusasi con la firma del Trattato di Maastricht.  La trafila al ministero dell'Interno - Nel 1992 fu poi distaccato al ministero dell'Interno, dove iniziò una lenta ma inesorabile scalata che lo ha portato nel 2008 a ricoprire il ruolo di capo di Gabinetto. Nel mezzo di questa inesorabile ascesa, c'è la nomina, da parte di Gianni De Gennaro, a capo della Segreteria del Dipartimento della Ps. L'anno successivo, anno 2001, fu nominato vice capo della Polizia fino al 2006. Con l'arrivo di Maroni al Viminale, Procaccini è ritornato prepotentemente in auge, rivestendo la carica di capo di Gabinetto. Fino alle dimissioni di oggi.

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