Cerca
Logo
Cerca
+

Dario Franceschini: "La tv ignora i libri, ripaghi con gli spot gratis"

L'esponente Pd al Salone del libro di Torino: fiction cattive maestre

Matteo Legnani
  • a
  • a
  • a

Chissà dov'era, cosa faceva o cosa guardava l'attuale ministro della Cultura, Dario Franceschini, quando per anni sulla Rai è andato in onda il programma "Per un pugno di libri". Perchè ieri, l'esponente Pd si è presentato all'inaugurazione del Festival del libro di Torino sparando ad alzo zero contro la televisione, "rea" a dir del ministro di non parlare mai di libri, di non far vedere mai libri e dunque di non incentivare gli spettatori alla lettura. "Avete notato che nelle fiction italiane non c'è mai l'inquadratura di una libreria o un personaggio con un libro in mano? In tv i libri non ci sono, se non a orari impossibili". Ora, trascurando il fattto che a spingere i ragazzi a leggere dovrebbero essere i genitori e non certo il tubo catodico, Rai e Sky hanno replicato a Franceschini con due note. La prima gli ha ricordato come la Rai sia, attraverso Rai Eri, da sempre promotrice della letteratura e ha citato inoltre le rubriche del tg1 "Billy" e del Tg2 "Achab" sottolineando come almeno una fiction su 4 sia ispirata ai libri. L'emittente di Murdoch ha ricordato come su Sky Arte stia per partire la seconda stagione di Bookshow. Ma per Franceschini, "tutte le tv pubbliche e private hanno fatto tanto danno alla lettura". E ora "devono risarcire". Come? Attraverso "spot gratuiti, una sorta di pubblicità progresso per incentivare la lettura". Occhio, però, al copnflitto di interessi: oltre chee ministro e politico di lungo corso, Franceschini è anche prolifico scrittore: i suoi romanzi, tutti editi da Bompiani, sono "Nelle vene quell'acqua d'argento" del 2006, "La follia improvvisa di Ignazio Rando" del 2007, "Daccapo" del 2011 e "Mestieri immateriali di Sebastiano Delgado" del 2013.

Dai blog