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Pos obbligatorio, ecco le regole. Ma c'è anche il modo di non usarlo: eccolo

Nicoletta Orlandi Posti
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Fatta la legge trovato l'inganno, recita un vecchio adagio. E nel caso dell'obbligo di Pos da parte di commercianti, artigiani e professionisti che scatta oggi non si tratta neanche di "inganno", bensì di mancanza di sanzioni. Sì, perché nel decreto legge che impone di accettare come pagamento "moneta elettronica" mancano le ammende e le punizioni per chi non si adegua. "E' il solito pasticcio all'italiana, una vera e propria buffonata", tuona alla Stampa il presidente del Codacons Carlo Rienzi. I commercianti che non si doteranno di Pos non rischieranno nulla e potranno comportarsi come meglio credono". Per l'Abusbef la nuova norma non serve a combattere l'evasione fiscale ma soltanto a favorire gli interessi di banche e società esercenti le carte di credito" e per questo "invita alla disobbedienza". L'obbligo - L'obbligo sulla carta vale per chiunque fornisca beni o servizi il cui importo è superiore ai 30 euro. Inizialmente si pensava di limitare la disposizione a chi fattura più di 200 mila euro l'anno. Alla fine però non c'è soglia: vale per tutta. Ovviamente il fatto che un commerciante, un artigiano o un professionista non disponga del Pos non significa che cade l'obbligo di pagare. Il cliente se non riesce a pagare è comunque debitorie della cifra con il fornitore.

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