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Allerta per i jihadisti italiani: giallo su Delnevo il genovese convertito all'Islam

Ignazio Stagno
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Un italiano tra i jihadisti. Tra i giovani italiani sedotti dalla jihad c'era anche lui, Giuliano Ibrahim Delnevo, il 23enne genovese convertitosi all'Islam e dato per morto nel 2013 in Siria mentre combatteva contro le milizie governative (il suo decesso, però, non è mai stato accertato). Il suo diario, recuperato dalla madre in Siria, è stato consegnato alla procura di Genova, che sta indagando sul caso di Delnevo, di un altro italiano e di tre maghrebini per il reato di addestramento con finalità di terrorismo internazionale nell'ambito di un'indagine iniziata prima che il giovane jihadista partisse per la Siria. Il giallo del jihadista genovese - Secondo le prime informazioni nel diario, oltre alle riflessioni sulla jihad e sull'islamismo, si troverebbero indicazioni sulla rete di conoscenze di Giuliano Ibrahim Delnevo: proprio ciò che gli inquirenti genovesi intendono approfondire. Delnevo, che usava la rete per le sue lezioni coraniche ma anche per comunicare con altri jihadisti, potrebbe aver trascritto appunti o conversazioni nel quaderno che usava come diario. Per arrivare in Siria il giovane genovese si sarebbe avvalso di una rete di conoscenze, per la maggior parte maghrebini musulmani, che lo avrebbero aiutato a entrare in Siria dalla Turchia. Conoscenze che Delnevo aveva coltivato nei suoi frequenti viaggi in Inghilterra, Spagna, Germania e in Italia. Gli investigatori stanno cercando di ricostruire quella rete di contatti, soprattutto per individuare la rete di jihadisti europei e "foreign fighters". L'Imam di Cremona - Un altro caso che preoccupa il Viminale è quello di Bilal Bosnic, imam itinerante originario della Bosnia, che per anni ha vissuto nel nostro paese predicando la jihad tra Cremona, Bergamo e Pordenone. Oggi Bosnic è diventato uno degli esponenti di spicco dell'Isis: dalla Bosnia, dove ha fatto ritorno, continua a lanciare appelli in rete chiedendo ai giovani musulmani di unirsi al califfato. Il suo profilo Facebook pullula di post che inneggiano all'Isis e all'autoproclamatosi califfo Abu Bakr al Baghdadi. L'imam era ben inserito a Cremona e nei centri limitrofi, motivo per cui sono stati rafforzati i presidi dei siti sensibili presenti in città e provincia. In realtà, Cremona e una decina di centri della provincia sono sotto osservazione da tempo. Tra gli obbiettivi dei potenziali attentatori c'era il Duomo di Cremona.

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