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Anna Bono, la verità della professoressa sugli africani: "Tra loro e noi Occidentali c'è l'abisso. Impossibile integrarli"

Alessandra Menzani
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Anna Bono, già ricercatrice in Storia e istituzioni dell'Africa all'Università di Torino autrice del saggio controcorrente Migranti!? (Edizioni Segno), non usa giri di parole: "Il dibattito sull'esistenza di razze lo lascerei all'accademia, non è certo la sostituzione etnica il problema, ma la coesistenza di comunità diverse per cultura e tradizioni". L'esperta - si legge su Il Giornale - si esprime dopo la polemica per le parole di Attilio Fontana. "Non possiamo accettare tutti gli immigrati che arrivano: dobbiamo decidere se la nostra etnia, la nostra razza bianca, la nostra società devono continuare a esistere o devono essere cancellate", ha detto il candidato del centrodestra  come governatore della Lombardia dopo la rinuncia di Roberto Maroni.  "Sarebbe utile, per capire, rileggere alcuni testi da tempo accantonati come politicamente scorretti, perché dimostrano la superiorità culturale dell'Occidente, di civiltà, non razziale", prosegue Anna Bono. Per approfondire leggi anche: Fontana choc su Radio Padania: "Razza bianca a rischio" Tra Europa e Terzo mondo c'è un abisso, dice. "È l'abisso tra la civiltà occidentale cristiana e il resto del mondo, non solo l'Africa - spiega la Bono -. I diritti dell'uomo, universali e inalienabili, le libertà personali, il valore di ogni vita, questa è la tradizione occidentale. Dall'altra parte invece c'è una tradizione di diritti legati agli status, a sua volta determinati principalmente da fattori quali il sesso e l'anzianità di nascita, quindi una tradizione di discriminazioni e limitazioni delle libertà personali: in Africa il tribalismo, in India le caste, dappertutto l'inferiorità e lo sfruttamento di donne e bambini". 

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