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Silvio Berlusconi, la sua grande accusatrice Stefania Ariosto condannata per simulazione di reato

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Matteo Legnani
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È stata dichiarata colpevole di simulazione di reato e condannata ad un anno di reclusione oltre al pagamento delle spese processuali dal tribunale di Como, Stefania Ariosto, che molti ricorderanno come "teste Omega", la super-testimone le cui dichiarazioni a metà degli anni '90, quando era da poco ex-compagna di Vittorio Dotti, avvocato del leader di FI e capogruppo di FI alla Camera, svelarono la corruzione dei giudici romani, che a suo dire erano stati comprati dall' avvocato Cesare Previti con i soldi di Silvio Berlusconi, e diedero avvio alle indagini che portarono alla condanna di Previti nei processi Imi-Sir e Lodo Mondadori. La teste Omega aveva detto ai giudici di avere origliato queste verità in occasione di una gita in barca con Berlusconi, Dotti, Previti ed altre persone ed era stata ritenuta fonte affidabilissima dai giudici quando infangava Silvio Berlusconi. Leggi anche: Stefania Ariosto, le clamorose scuse a Silvio della sua storica accusatrice Ella stessa si proclamava "collaboratore di giustizia", "testimone nell' interesse dello Stato", avendo avuto il coraggio di denunciare l' illegalità per amore della verità, e nel luglio del 2011, dopo la sentenza d' appello che condannava Fininvest a pagare 560 milioni di euro, Ariosto aveva dichiarato a L' Espresso di avere brindato per festeggiare il lieto evento. Contro Marina - «Vede cosa può combinare una piccola donna come me... A che prezzo, però. Marina Berlusconi dichiara il suo "grande dolore" perché suo padre ora deve pagare: ah, i soldi, quanto fanno soffrire!», aveva affermato sarcastica nel corso della stessa intervista. Già, i soldi, i soldi, quanto fanno soffrire! E la signora di certo ne sa qualcosa! Stupisce che questa eroina di Stato abbia sporto una denuncia falsa, raccontando di avere subito una rapina ed il furto di 50 mila franchi all' uscita del Casinò di Campione nell' ottobre del 2013. Peccato che le telecamere che compongono l' impianto di sicurezza collocato sul piazzale del parcheggio del casinò, nel quale Ariosto aveva sottoscritto di essere stata derubata, abbia narrato tutt' altra storia: alle 20:37:07 del 19 ottobre del 2013 la donna «leva la borsa dalla spalla e la posa a terra, adagiandosi sulla pavimentazione e appoggiando con cautela la mano sinistra», come si legge nella sentenza, «in assenza di aggressori così come non vi è traccia di oggetti che l' abbiano colpita (oltretutto è assente la naturale reazione di portare la mano alla parte del corpo raggiunta dal colpo)». Alle ore 20:38:57 i soccorritori aiutano Ariosto ad alzarsi. «Tutto è tranquillo. Le sequenze riprese dalla telecamera "ascensori personale" inquadrano tutta la scena nella quale si è svolta l' azione della pretesa sottrazione del denaro asseritamente in possesso dell' imputata, e smentiscono l' ipotesi di un' aggressione da parte di terzi, mostrando invece la volontarietà dell' azione del porre la borsa a terra ed accasciarsi posta in essere dalla Ariosto», si legge ancora nella sentenza. Il promemoria - La signora quattro giorni dopo questi fatti consegna ai Carabinieri di Campione un promemoria contenente la sua ricostruzione dei fatti, poi rivelatasi alquanto fantasiosa. Comportamento che non ti aspetti da chi aborrisce il ricorso all' inganno e alla truffa. Da una fonte così attendibile hanno preso l' avvio processi lunghi, costosi ed importanti. Questo fa quantomeno riflettere. Resta un sapore amaro in bocca. Ci si sente quasi presi in giro. Se si amano davvero giustizia e verità, non si smette di amarle domani, ponendo in essere condotte opposte a quelle che ci vengono attribuite e più simili a quelle che contestiamo. E molti lettori si domanderanno di certo se Stefania Ariosto non sia stata la teste sbagliata al momento giusto, una pedina utile in una guerra politica che dura da decenni. di Azzurra Noemi Barbuto

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