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Vaticano, i gesuiti di Papa Francesco vogliono le larghe intese

Eliana Giusto
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La Civiltà Cattolica, prestigiosa rivista gesuita della Compagnia di Gesù, dà indicazioni per orientarsi in vista delle elezioni. A firmare il vademecum è Francesco Occhetta, politologo del giornale diretto da padre Antonio Spadaro, tra gli ideologi, ricorda il Fatto quotidiano, della rivoluzione di Papa Francesco in Vaticano.  Leggi anche: Caos in Vaticano: ecco Erdogan. Il retroscena sull'incontro Secondo Occhetta l'elettore deve fare la sua scelta in base a cinque criteri. Primo: i programmi, che "non sono neutri rispetto ai valori". Secondo: affidabilità e competenza dei candidati, non solo onestà. Terzo: cultura costituzionale che deriva all'articolo 67, contro cioè il vincolo di mandato. Quarto: valutare più le (possibili) coalizioni di governo che quelle elettorali. Quinto: discernere la complessità del voto, contro le semplificazioni del gentismo (populismo).  Ergo, i gesuiti bocciano le liste ritenute populiste (M5s, Lega e Fratelli d' Italia) e promuovono di fatto una coalizione "di coesione sociale sostenuta dall'area moderata di larghe intese, che garantirebbe anche una cultura istituzionale e più sovranità europea". Ovvero, una coalizione in cui i leader Matteo Renzi e Silvio Berlusconi siano garanti ma non protagonisti e con un Paolo Gentiloni bis più "largo" di adesso.

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