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Il flop di Ingroiatravolge Di Pietro:Tonino mollala guida dell'Idv

L'ex pm di Manipulite fuori dal Parlamento per la prima volta dal 1997 rassegna le dimissioni da presidente del partito che fondò nel '98

Matteo Legnani
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E' la fine (politica) di un uomo. Ma, forse, è anche il tramonto definitivo di un'epoca. Il successo elettorale del Movimento 5 stelle certifica la fine della seconda Repubblica e l'inizio della Terza, dai tratti peraltro tutti ancora da definire stante la condizione di ingovernabilità del paese, al pari di un altro insuccesso, questa volta personale: quello di Antonio Di Pietro, che ieri ha mancato la rielezione in Parlamento (correva con Ingroia) e oggi ha rassegnato le dimissioni da presidente dell'Italia dei valori. L'ex pm, con le sue inchieste durante i primi anni '90, aveva abbattuto la prima Repubblica e contribuito a generare con Mani pulite la cosiddetta Seconda repubblica. Era poi passato a incassare la popolarità acquisita sbattendo politici e manager in galera appendendo la toga al chiodo (allora era impossibile immaginare la valanga che l'avrebbe seguito dai palazzi di giustizia ai palazzi del potere) per indossare l'abito del politico. Con un successo al di là delle aspettative, Tonino approdò anche a Palazzo Chigi, e lo fece due volte sempre con Romano Prodi alla guida el governo: nel 1996 come ministro dei Lavori pubblici e poi dal 2006 al 2008 come ministro delle Infrastrutture. La sua creatura, l'Italia dei valori, l'aveva tenuta a battesimo nel 1998 dopo aver militato nei Democratici. Da allora ne era sempre stato al timone, sedendo allo stesso tempo in Parlamento prima al Senato e poi alla Camera. La scorsa estate l'Idv è stata travolta dalle polemiche suul'uso privato dei soldi del partito. Scandalo che ha spinto alcuni dei suoi esponenti di spicco ad andarsene. Di Pietro sceglieva allora di correre con il "collega" Antonio Ingroia e la sua Rivoluzione civile. Ma la corsa è finita subito. "All'indomani delle politiche 2013 l'Ufficio di presidenza registra la bocciatura elettorale dell'esperienza Rivoluzione Civile" spiega una nota dell'Idv. E "alla luce delle irrevocabili dimissioni del Presidente Antonio Di Pietro" il partito avvia una fase di gestione collegiale. 

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