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Marco Travaglio confessa soltanto dopo il trionfo di Luigi Di Maio e M5s: "Il reddito di cittadinanza è inapplicabile"

Andrea Tempestini
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Toh che caso, l'ultrà grillino Marco Travaglio cambia idea soltanto dopo il voto. Già, perché il direttore del Fatto Quotidiano, a Otto e Mezzo da Lilli Gruber, ha affermato senza giri di parole: "È chiaro che la proposta del M5s sul reddito di cittadinanza e quella della Lega sull'abolizione totale della legge Fornero sono impraticabili, perché costerebbero troppo. Ma qualcosa per queste categorie, che sono le uniche sulle quali si è scaricato tutto il peso della crisi da parte dei governi che l'hanno gestita così male, Lega e M5s dicono di volerlo fare". Insomma, per Travaglio il reddito di cittadinanza - madre di tutte le proposte pentastellate e grazie alla quale hanno fatto incetta di voti soprattutto al Sud - è impraticabile. È una panzana. È una vergogna. Peccato che Travaglio, megafono del M5s e tifoso sfegatato di Di Maio e compagni, abbia trovato la forza e il coraggio di dirlo soltanto dopo il voto. Coscienza sporca...? Leggi anche: Travaglio zerbino di Di Maio: la vergogna pre-elettorale

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