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Laura Boldrini, il vergognoso comizietto in chiesa con il prete pro-immigrati don Biancalani

Gino Coala
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Una volta chiuse quasi tutte le sezioni dei partiti comunisti in Italia, a personaggi come Laura Boldrini non resta altro da fare se non usare gli altari delle chiese per i propri comizi. E l'ospitalità per l'ex presidente della Camera non manca, soprattutto quando bussa alla porta del mitologico don Massimo Biancalani, parroco di Vicofaro nel Pistoiese. Una decina di giorni fa la Boldrini ha partecipato a un incontro politico nella chiesa del prete diventato famoso per le sue gite in piscina con i profughi che accudisce. Un gesto che ha irritato e non poco il vescovo locale, Fausto Tardelli, che da tempo chiede, senza riuscirci, a don Massimo di tenere la politica fuori dalle mura della chiesa. Leggi anche: Boldrini, il ritorno: cosa si è spinta a dire sul Primo maggio (toglietele la damigiana) Di guai al vescovo don Biancalani ne combina da mesi. Tra le polemiche più accese che l'hanno riguardato c'è stata quella di agosto scorso, quando era finito sui siti e i giornali di tutta Italia immortalato in piscina con alcuni profughi. Quella immagine era stata rilanciata sui social da Matteo Salvini e subito dopo Forza Nuova, come ricorda Italia oggi, aveva promesso di presidiare la messa domenicale. A quel punto il vescovo ha dovuto dire la sua per mettere un po' di ordine: "Si vorrebbe profanare l'eucarestia con l'assurda motivazione di andare a controllare l'operato di un prete addirittura mentre celebra un sacramento e facendo diventare la celebrazione eucaristica teatro di contese e di lotta". Il monito del vescovo contro i militanti di estrema destra doveva servire a chiarire a don Biancalani il suo ruolo, tenendolo lontano dalla politica e più vicino al suo lavoro di pastore di anime. Niente da fare, visto che pochi giorni fa don Massimo ha aperto le porte alla Boldrini accogliendola come un nuovo Messia. E lei ovviamente non si è fatta scappare l'occasione: "Sono qui per dimostrare solidarietà a don Massimo e al messaggio che coraggiosamente porta avanti. Un messaggio - ha detto l'ex presidenta - di condivisione e di pace che è diventato oggetto di aggressione da parte di alcuni gruppi di ispirazione fascista come CasaPound e Forza Nuova, che pensano di intimidirlo con le loro manifestazioni assolutamente inconcludenti". Esaltato alla grande, don Biancalani ha abbracciato in toto la causa del boldrinismo: "Abbiamo bisogno di politici come te, che affrontino questo tema epocale con serietà e determinazione". Alla Boldrini però sfugge il dettaglio di non essere più presidente a Montecitorio, ma semplice deputato di un preciso partito politico. A bacchettarla ci ha pensato il vescovo di Pistoia che, qualche giorno dopo il cominzio nella chiesa di don Biancalani, ha detto: "Monsignor vescovo esprime tutto il suo disappunto per l'accaduto e richiama i parroci alle loro responsabilità affinché cose del genere non abbiano a ripetersi né a Vicofaro, né in altre parrocchie della diocesi". L'irritazione del vescovo, riportata dal Tirreno, è stata scatenata proprio per l'abuso fatto della chiesa da parte di Boldrini e compagni: "gli ambienti parrocchiali, e tanto più le chiese, non possono essere utilizzati per manifestazioni, conferenze, dibattiti e incontri di carattere politico in senso stretto, né organizzati da partiti o associazioni e movimenti a essi afferenti!". 

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