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Sergio Marchionne, sconvolgente nuova verità sulla malattia: "Non è tumore ai polmoni, cosa è andato storto"

Giulio Bucchi
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Delle condizioni di Sergio Marchionne dalla clinica di Zurigo dov'è ricoverato dal 28 giugno scorso filtra solo una notizia, terribile: "Condizioni irreversibili". È ancora mistero, dunque, su cosa abbia provocato l'agonia, repentina, dell'ex Ceo di Fiat Chrysler, che era stato ricoverato per una non meglio precisata "operazione alla spalla". La sua salute non era ottimale (molti l'hanno visto stanco, gonfio, affaticato) ma non certo gravi, visto che come riporta Repubblica era arrivato in clinica con il suo jet personale e non in eliambulanza, "anche se chi lo ha visto entrare in ospedale lo ha definito stremato, fisicamente sfinito", sottolinea il quotidiano. Leggi anche: Marchionne, la tragica indiscrezione di Dagospia. "Di cosa è malato" Secondo Repubblica, però, non si tratterebbe di un tumore ai polmoni, come l'indiscrezione di Dagospia lasciava intendere nelle ore del drammatico tracollo. "Fonti vicine al manager - scrive il quotidiano - suggeriscono che qualcosa non dev'essere andato nel verso giusto durante l'operazione, forse già al momento dell'anestesia o subito dopo". Tutto sembrava però gestibile, fino a quando la metà della scorsa settimana la crisi non si è aggravata in modo quasi definitivo. "Troppo tardi, a quel punto, per qualunque controffensiva - conclude Repubblica -: il fisico provato di Marchionne non rispondeva più alle cure, e il manager veniva mantenuto in vita solo grazie alle macchine".

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