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Pdl, Crosetto fugge da Omnibus: "Berlusconi in campo, non posso dire più nulla"

Giulio Bucchi
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Una valanga azzurra. Lo sci non c'entra, perché questa volta a rischiare di venire giù è il Pdl. Il quasi annuncio della propria candidatura fatto da Silvio Berlusconi sta per provocare un terremoto politico nel centrodestra e ad annunciarlo, anche fisicamente, è Guido Crosetto. Una delle menti e delle voci più autorevoli del partito, vicino al Cavaliere ma sempre autonomo (anche a costo di farsi molti nemici tra i colleghi), ha scelto il salotto politico di La7, Omnibus, per inscenare il proprio smarrimento. Il deputato si è alzato nel bel mezzo del dibattito e senza troppi giri di parole ha ammesso di non poter dire più nulla sulla questione, perché in ballo ci sono scelte importanti da non fare da solo. C'è aria di addio. Crosetto fugge da Omnibus: guarda il video su LiberoTv   La fuga in diretta - Ospite in mattinata a La7, Crosetto è sotto il tiro di chi gli chiede cosa accadrà ora nel centrodestra, a poche ore dalle parole del Cav. ''La decisione di Berlusconi non lascia indifferenti né lascia il Pdl così com'era prima, ma comporta delle decisioni conseguenti. Sicuramente ci saranno berlusconiani contenti decisi ad andare avanti così ma anche altri che dopo ieri sera probabilmente prenderanno un'altra strada''. Su chi sia in quest'ultimo gruppo, c'è più di qualche sospetto. Crosetto è nervoso, e infatti si alza e se ne va: "E' una giornata di scelte importanti - ha detto davanti alle telecamere prima di lasciare la trasmissione - che non si fanno di mattina alle 8.30 dopo quello che è successo ieri, che ha una rilevanza fondamentale: è finito il tempo in cui si possono servire due padroni, o si sta da una parte o si sta dall'altra. Io ho deciso dove stare e vorrei farlo con alcuni colleghi perché abbia un significato politico e non è giusto che abusi della mia presenza qua oggi''. ''Scusatemi - ha spiegato - vi ringrazio dell'invito, ma me ne vado, non me la sento di continuare: siccome ho l'abitudine di dire tutto quello che penso e di dirlo magari anche in modo spiacevole, ritengo che sia giusto per me fare una riflessione, anche con altre persone, perché io mi sono stufato, mi sono rotto, ma voglio che questa cosa molto personale diventi anche un dato politico. Preferisco alzarmi perché non ho più niente da dire sul tema e non voglio continuare a parlare del vuoto". Meloni e Cattaneo, addio? - Parole che, come detto, sanno di addio al partito. Tanto che sul web e su Twitter si scatenano le voci: lasciano Crosetto, Giorgia Meloni e il formattatore Alessandro Cattaneo. Voci non confermate, ma che il Pdl sia atteso da un terremoto pare certo. Non a caso, Crosetto, Meloni e Cattaneo erano tre dei grandi sostenitori delle primarie, oggi ridotte a un lontano ricordo. Neanche a farlo apposta, in un'intervista a La Stampa di oggi, giovedì 6 dicembre, era stato lo stesso Crosetto a commentare sprezzante: "Le primarie del Pdl non hanno più senso. Sono diventate il Pulcino Pio della politica italiana. E' diventata una farsa, archiviamole". Ora il dubbio, per molti onorevoli, è ad essere archiviato non debba essere il Pdl.    

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