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Bollo auto, Silvio Berlusconi: "Lo abolirò se vinco le elezioni, la macchina serve per andare a lavorare"

Andrea Tempestini
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Un fiume in piena, Silvio Berlusconi dal palco di Ischia, dove ha aperto la campagna elettorale con un comizio memorabile. Mai più le larghe intese, promette, dunque annuncia il suo ritiro dalla politica nel caso in cui non riuscisse ad avere la maggioranza. Ma non è tutto. C'è spazio anche per un durissimo fendente contro Luigi Di Maio e, soprattutto, c'è spazio per il programma: "Quando avremo in mano sorti Paese, faremo una riforma costituzionale, chi viene eletto ha un vincolo di mandato", premette. Ma i punti all'ordine del giorno sono in particolare quelli economici e fiscali. Non soltanto pensioni, ma anche "l'abolizione di una serie di tasse ingiuste come quelle che gravano sulla prima casa, sulla successione e sulla donazione, l'Irap e il bollo sulla prima auto. La stessa auto - rimarca Berlusconi - che serve per andare a lavorare". Il leader di Forza Italia, che già ai tempi abolì l'Ici reintrodotta dal governo Monti come Imu, promette dunque di cancellare il bollo auto, tra le tasse più odiate. Per ultimo, in tema di riforme fiscali, rimarca sull'abolizione "vera e definitiva di Equitalia", che "va cancellata assolutamente e non per finta come ha fatto Renzi".

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