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Immigrazione, Paolo Gentiloni: "Militari italiani in Niger per fermare i trafficanti di esseri umani"

Andrea Tempestini
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Paolo Gentiloni e la missione-Africa. "Proporrò al Parlamento di inviare i nostri militari in Niger. L'Italia ha l'obiettivo di costruire dialogo, amicizia e pace nel Mediterraneo e nel mondo". Così il premier nel suo intervento di saluto all'equipaggio della Nave Etna che opera nell'ambito di Eunavfor Med Operazione Sophia. Il presidente del Consiglio sottolinea che "il 2017 è stato l'anno della sconfitta militare del Daesh, che non controlla più un territorio come Stato. L'Italia con i suoi 1.400 militari è la seconda forza in Iraq. Ora che Mosul è stata liberata, ci sono le condizioni perchè il nostro contributo in Iraq diventi un contributo al consolidamento di quel Paese". Leggi anche: Immigrazione, a cosa vogliono ridurre le Ong Dunque ritorna sulla scelta di inviare i nostri militari in Niger, e afferma: "Noi tuteliamo il nostro interesse nazionale e lo facciamo sempre in amicizia con gli altri paesi, mai in contrapposizione. Il compito dei nostri militari non è mai stato quello di trovarsi un nemico. Noi vogliamo costruire dialogo, amicizia e pace nel Mediterraneo e nel mondo". Gentiloni prosegue: "Dobbiamo continuare a lavorare concentrando l'attenzione e le energie sul mix della minaccia del traffico di essere umano e il terrorismo nel Sahel. Per questo, una parte delle forze in Iraq verrà dispiegata nei prossimi mesi in Niger, è questa la proposta che il governo farà al Parlamento per una missione per sconfiggere il traffico di essere umani e il terrorismo".

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