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Vittorio Feltri, che fine ha fatto Roberto Maroni? Se il suo è un suicidio politico...

Andrea Tempestini
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Ci hanno rotto il Maroni, cioè Roberto. Chi l'ha visto? Da quando il governatore brillante della Lombardia ha deciso di rinunciare alla cadrega per motivi misteriosi, è sparito. Nessuno ha capito perché si sia volontariamente eclissato. Non vive più di politica e ci domandiamo in quale maniera possa campare ora che si è messo in disparte dopo un quarto di secolo trascorso nei palazzi del potere. Varie volte ministro, del lavoro e dell'interno, poi presidente della regione più ricca e importante d'Italia e, infine, cittadino comune senza un'attività, senza prospettive, senza un avvenire certo. Ma cosa gli è successo? Mistero fitto. Come fa adesso a mantenere la famiglia ed eventuali fidanzate, che non mancano mai a chi è stato in alto? Leggi anche: Feltri brutale: "Berlusconi ridicolo, non c'è più con la testa" Lo ammettiamo. Siamo curiosi di scoprire perché quest'uomo saggio, capace di districarsi nei meandri della vita pubblica, all'improvviso, non dando segnali di stanchezza, si sia ritirato nel suo privato. Che abbia ricominciato a suonare il sassofono e il pianoforte per tirare su due euro? Che abbia vinto al Superenalotto? Non c'è verso di scoprire la verità. I suoi amici non parlano, lui è muto. Vorremmo indagare tuttavia non abbiamo la stoffa degli investigatori. Cosicché chiediamo direttamente all'interessato perché si sia accucciato in un cantuccio lontano da ogni riflettore. È malato, gli duole la pancia, è incazzato in quanto la giustizia lo ha pizzicato per una faccenduola non pulitissima ma nemmeno tanto sudicia? In tanti anni Maroni aveva dimostrato abilità manovriera nei saloni dorati di Roma, promosse una riforma previdenziale oculata ed efficace, improvvidamente cancellata da Prodi. Gestì con prudenza l'immigrazione selvaggia. Non gli si può rimproverare nulla, non ha demeritato nemmeno nel quinquennio trascorso al Pirellone. E allora perché ha mollato l'osso e pure l'ossicino, evitando perfino di candidarsi al Parlamento, che non è il peggiore degli ospizi? Ce lo dica. Si confessi, apra almeno il cuore se la testa è in confusione. Noi siamo amici suoi e mai avremmo voluto scrivere questo articolo. In effetti abbiamo aspettato mesi prima di vergarlo. Ora non possiamo più tacere. Roberto cosa cavolo ti è accaduto? Sputa il rospo e amen. Ce l'hai con Salvini che ti ha rubato la scena? Ce l'hai con Berlusconi che si dimentica spesso di chi lo ha aiutato? Regalaci un segnale, spiegaci le ragioni per cui sei diventato in pochi mesi un illustre desaparecido, uno che si è buttato in mare e non è più riemerso. Se il tuo è un suicidio politico dovuto a stanchezza o a nausea non nasconderlo, e buona notte, noi non ti critichiamo: desideriamo solo darti una mano a sopportare la fatica di esistere. di Vittorio Feltri

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