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Matteo Salvini, rom: "Subito un dossier, gli irregolari espulsi. Purtroppo dobbiamo tenerci quelli italiani"

Cristina Agostini
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La ruspa di Matteo Salvini torna in azione. Dopo la chiusura dei porti italiani alla nave Aquarius carica di immigrati, il ministro dell'Interno vuole sistemare la questione dei nomadi. Evidentemente sollecitato dall'appello del Tempo sull'emergenza rom a Roma, il leader della Lega, ospite a Telelombardia, ha annunciato: "Al ministero mi sto facendo preparare un dossier sulla questione rom in Italia, perché dopo Roberto Maroni non si è fatto più nulla, ed è il caos". Leggi anche: "Se non vuole gli immigrati...". Fico e Salvini, scontro frontale: frase pericolosissima dal M5s Censimento - Per Salvini è necessaria "una ricognizione sui rom in Italia per vedere chi, come, quanti", quindi "rifacendo quello che fu definito il censimento, facciamo un'anagrafe, una fotografia della situazione". E se gli stranieri irregolari andranno "espulsi" mediante accordi fra gli Stati, "i rom italiani purtroppo te li devi tenere a casa". Salvini ha chiarito poi a TeleLombardia di voler fare "una ricognizione sui rom in Italia per vedere chi, come, quanti sono", ossia "rifacendo quello che fu definito il censimento. Facciamo un'anagrafe, nessuna schedatura", ha poi precisato il titolare del Viminale. Immigrazione - Tornando agli immigrati, continua il ministro dell'Interno, "in Italia ci sono, vado a memoria, 130 mila pratiche pendenti. Ma in Italia ci mettiamo 11 mesi per iniziare la pratica di identificazione, contro i sei mesi dell'estero. Sei mesi potrebbe essere una tempistica ragionevole ma serve assumere persone, ma bisogna anche ridurre gli sbarchi. Spero che riusciremo anche quest'anno a farlo". Costi - Altro punto cardine per il leader leghista è ridurre la spesa per migrante: "In Italia spendiamo 35 euro al giorno, in tutti gli altri Paesi spendono meno. Lavoriamo per ridurre questi 5 miliardi: vediamo se le coop con il cuore d'oro continueranno ad accoglierli anche se tocchiamo loro qualche soldo nel portafoglio". L'Europa "finalmente torna ad ascoltarci, il premier Conte era a Parigi la settimana scorsa, ora va a Berlino. Io incontrerò i ministri olandese e austriaco e finalmente tutti dicono che l'Italia non può rimanere sola e che dobbiamo controllare le frontiere".

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