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Laura Boldrini,la crociata per la desinenza in "a"

Andrea Tempestini
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Laura Boldrini è tornata ieri su un suo cavallo di battaglia: la desinenza in A. "Nessun uomo insegnante verrebbe mai chiamato maestra. Perché una donna che dirige un giornale viene chiamata direttore?", si è chiesta il presidente della Camera su Twitter. Qui c'è poco da scherzare: le domande della Boldrini vanno prese sul serio una volta per tutte e meritano risposte convincenti. Ci proviamo: una donna che dirige un giornale viene chiamata direttore, perché nella grammatica italiana la parola "direttora" non esiste.

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