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Elsa Fornero: "Mentre Mario Monti faceva campagna elettorale io dovevo tacere e sanguinare"

Andrea Tempestini
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A volte ritornano. Pur senza piangere, ma ritornano. Fortunatamente non al governo. Lei è Elsa Fornero, la donna della riforma delle pensioni nel governo Monti, la signora che ha creato il dramma degli esodati. Intervistata dal Fatto Quotidiano, quando le chiedono che cosa viene in mente quando sente la parola "esodati", lei risponde così: "La ferita per un uso strumentale di un problema che va seguito negli anni". Insomma, a Elsa dalla lacrima facile non vengono in mente le persone che ha rovinato (senza contare quelle che si aspettavano una pensione, pur misera, e da un giorno all'altro hanno visto le loro vite stravolte perché avrebbero dovuto aspettare anche sette anni in più). Monti vs Fornero, chi ha fatto più disastri? Vota il sondaggio Contro il Professore - Una donna impopolare, la Fornero, e non poteva che essere altrimenti. Nell'intervista spiega di aver sofferto. "Ho gestito il mio tempo per non andare da uno psicologo o da uno psichiatra", spiega. Sul perché abbia accettato di fare il ministro aggiunge: "Io l'ho fatto per spirito di servizio, la nazione era in discredito". Poi le lacrime, quelle celeberrime lacrime, per le quali, svela, "mi hanno deriso anche in Patagonia". Quindi il mirino della Fornero si sposta su Mario Monti. Si è pentita, Elsa: quel 15 novembre 2011 col senno di poi avrebbe preferito declinare l'invito del Professore a fare il ministro. Spiega, la Fornero, che "i partiti li abbiamo protetti noi", mentre lei non è stata protetta da nessuno. "Io sanguinavo come San Sebastiano, mi colpivano ovunque, e dovevo stare zitta, mentre Mario Monti faceva campagna elettorale". Manina internazionale - Un attacco frontale al Professore tutto tasse, che mentre pensava ai fatti suoi, secondo quanto afferma Elsa, costringeva il suo ministro a tacere. Voleva candidarsi in Scelta Civica, le viene chiesto? E la Fornero, forse un po' rammaricata: "No, un ministro impopolare non si può candidare. Ho votato quel movimento, però ritengo che Mario abbia sbagliato". E giù, un'altra bordata. Infine l'ultima rivelazione: "Perché Monti si è candidato? Avrà ricevuto pressioni internazionali e sperava di poter recuperare l'azione iniziale di un esecutivo che poi si è perso". Insomma, se dietro l'ascesa del Prof a Palazzo Chigi ci fu una "manina internazionale", la Fornero sospetta che la stessa "manina" abbia spinto Monti a fondare la disastrosa Scelta Civica, un partito già sparito.

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