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Dietro al simbolo del Pd c'è la nomenklatura del Pci

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Bersani attacca i "partiti personali", ma a esaltare il culto della personalità fu l'ideologia comunista

Andrea Tempestini
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di Antonio Socci Parlando a una platea di ragazzi, Pierluigi Bersani ha denunciato il fatto che, sulla scena politica attuale, pressoché tutti - eccetto il suo - sarebbero «partiti personali» perché «io sono l'unico a non aver messo il nome nel simbolo». In effetti il suo  - sebbene con il succedersi di diverse denominazioni-è un «collettivo politico» in continuità con l'antico, granitico Partito Comunista italiano, di cui Bersani, con Massimo D'Alema (e Nichi Vendola) e, ancor prima, Giorgio Napolitano, è stato dirigente.  Tuttavia negli anni ruggenti proprio il Pci è stato il partito del «Migliore», del totalitario «culto della personalità» di Stalin. Memorabili i proclami dell'Unità alla morte del tiranno: «Gloria eterna all'uomo che più di tutti ha fatto per la liberazione e per il progresso dell'umanità» e «La vita prodigiosa di Stalin». (...) In un articolo su Libero di sabato 19 dicembre, Antonio Socci strappa la maschera a Pier Luigi Bersani: dietro al simbolo del Pd, infatti, c'è la nomenklatura del Pci. Il segretario attacca i "partiti personali", ma a esaltare il culto della personalità fu proprio l'ideologia comunista. I cui eredi diretti non hanno mai rinnegato i tragici errori. Leggi il commento di Antonio Socci su Libero di sabato 19 dicembre

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