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“Elezione” di Bergoglio: il perché di quelle strane colonne rosse

Andrea Cionci
Andrea Cionci

Storico dell'arte, giornalista e scrittore, si occupa di storia, archeologia e religione. Cultore di opera lirica, ideatore del metodo “Mimerito” sperimentato dal Miur e promotore del progetto di risonanza internazionale “Plinio”, è stato reporter dall'Afghanistan e dall'Himalaya. Ha appena pubblicato il romanzo "Eugénie" (Bibliotheka). Ricercatore del bello, del sano e del vero – per quanto scomodi - vive una relazione complicata con l'Italia che ama alla follia sebbene, non di rado, gli spezzi il cuore

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Ormai, ogni giorno viene fuori una nuova verità sull’usurpazione del papato da parte di “certi poteri” e non è affatto casuale che proprio in questo periodo si stiano intensificando i pestaggi mediatici da parte di tv generaliste contro don Alessandro Minutella, messo sotto accusa come fosse il guru di una perfida setta per un presunto abusivismo edilizio di qualche metro quadro della cappella nella sua proprietà di Piccola Nazareth, a Carini, vicino Palermo.

Le tv che si accaniscono obbedendo a queste veline - probabilmente provenienti da Oltretevere - non si rendono conto che tali ingenue operazioni si trasformano in un boomerang per loro e i loro committenti: oltre a dare patente dimostrazione della disperazione di Bergoglio, molti comuni spettatori stanno protestando sui loro social e presto don Minutella passerà a querelare gli autori.

Infatti, in tutti questi servizi si evita in modo chirurgico ed eloquente di menzionare il motivo per cui il teologo siciliano sarebbe stato presuntamente ridotto allo stato laicale, cioè il fatto che egli affermi da anni che Bergoglio non è il vero papa perché Benedetto XVI non era abdicatario, ma impedito.

L’irregolarità della abdicazione di papa Ratzinger era cosa nota fin dal febbraio 2013, quando il canonista don Stefano Violi sulla Rivista Teologica di Lugano pubblicò un articolo QUI constatando che Benedetto non aveva rinunciato a norma del can. 332.2 e la costituzione Universi Dominici Gregis parla chiarissimo:

 

 

Del resto, tutti possono verificare sul sito vaticano che la sua Declaratio è stata falsificata, con lo scambio di posto fra il munus-Amt e il ministerium-Dienst come abbiamo da poco denunciato al Segretario di Stato Pietro Parolin insieme a una dozzina di avvocati. QUI 

L’ultimo dettaglio che ognuno di voi potrà constatare riguarda le modifiche che vennero fatte nell’apparato simbolico-decorativo dell’elezione di Bergoglio nel 2013, in totale rottura con la tradizione.

Come noto, Bergoglio rifiutò di indossare la mozzetta rossa, quella mantelletta che il vero papa indossa nelle grandi occasioni. Da qui il meraviglioso messaggio in restrizione mentale larga che definimmo il “Rompicapo della mozzetta rossa”. QUI 

Inoltre, lo stendardo pontificio che venne steso dalla loggia di San Pietro poco prima dell’uscita di antipapa Francesco recava lo stemma di Benedetto XVI completamente oscurato da un broccato bianco.

 

 

Quando viene eletto un vero papa, dalla loggia pende sempre lo stemma del papa precedente, anche per significare la legittima successione petrina.

Con lo stendardo oscurato nel 2013 il segnale era patente: la legittima successione petrina si era interrotta. Inizialmente pensavamo che tale modifica fosse stata ordinata, con anticipo, da papa Benedetto XVI.

Tuttavia un dettaglio segnalatoci da un lettore, rimette in discussione questa acquisizione.

Infatti, come vedete, le colonne ai lati del finestrone centrale della loggia delle benedizioni furono fasciate da un paramento rosso con bordure dorate verso il capitello e alla base.

Questo paramento si utilizzava all’incoronazione del papa, cerimonia abolita in epoca postconciliare e in tempi recenti durante le benedizioni urbi et orbi, come continua ad essere.

 

 

Tuttavia, come notate in questa foto, all’elezione dei veri papi le colonne della loggia sono sempre di nudo travertino. Contra factum non valet argumentum.

 

 

Come mai all’elezione di Bergoglio hanno deciso questo cambiamento?

Da una rapida ricerca sul web scopriamo che colonne rosse con base e capitello dorati sono le colonne Jachin e Boaz, i pilastri di rame del Tempio di Salomone, presenti nel Tempio massonico, a partire dall'antico Egitto fino all'epoca moderna, poiché le colonne non sono solo elementi architettonici con funzione di sostegno, ma hanno anche un ricco significato simbolico. Esse infatti rappresentano per i massoni le colonne del mondo, erano cioè il limite del noto e dell'ignoto, della Terra e del Cielo, l’unione degli opposti, il maschile e il femminile etc.

 

Ora, se papa Benedetto poteva aver ordinato con un certo anticipo l’oscuramento del proprio stemma per indicare visibilmente che la successione petrina era stata interrotta, certo non avrebbe ordinato i paramenti rossi per le colonne in omaggio alla massoneria.

Questo dettaglio svela come dal 1° marzo 2013, giorni in cui, con la convocazione del conclave illegittimo Benedetto era entrato in sede impedita, “qualcuno” in Vaticano aveva dato precise disposizioni per questo “nuovo” allestimento della prossima lezione (anti)papale, in base, diciamo, a criteri simbolici di manifesta discontinuità.

Ora, che Bergoglio sapesse fin dalla sua “elezione” di non essere il vero papa lo avevamo dimostrato qualche giorno fa QUI con la sottoscrizione di 16 avvocati, ma anche questo dettaglio sui paramenti delle colonne è un indizio significativo che conferma quanto affermava con sicurezza l’insigne teologo Mons. Antonio Livi, in una intervista di qualche anno fa, cioè che il conclave del 2013 era stato del tutto pilotato. QUI al min. 4.20 

Se non fosse per la resistenza di certo mondo tradizional-conservatore, che mira a mantenere lo status quo per interessi economici, politici e psico-emotivi, tentando di difendere disperatamente la legittimità di Francesco con le più fantasiose e contraddittorie teorie, (dal "papa diavolo" all'"accettazione universale") la situazione sarebbe stata già risolta da tempo.

Come evidenziato dalla petizione ancora aperta, QUI , basta che uno solo dei 110 veri cardinali di nomina pre-2013 dichiari il “vere papa mortuus est”, cioè che il papa è morto e bisogna convocare il conclave.

E l’incubo dell’antipapato in grembiule e compasso che sta rovesciando la fede cattolica si dissolverà in un attimo.

 

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