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Andrea Pirlo e la Juventus rilanciata? Chiellini, Cuadrado e McKennie le chiavi per lo scudetto

Luciano Moggi
Luciano Moggi

Luciano Moggi nasce a Monticiano il 10 luglio 1937. Dirigente di Roma, Lazio, Torino, Napoli e Juventus, vince sei scudetti (più uno revocato), tre Coppe Italia, cinque Supercoppe italiane, una Champions League, una Coppa Intercontinentale, una Supercoppa europea, una Coppa Intertoto e una Coppa Uefa. Dal 2006 collabora con Libero e dal 13 settembre 2015 è giornalista pubblicista.

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La Supercoppa di mercoledì scorso serviva alla Juve per recuperare l'autostima dopo la débacle con l'Inter e al Napoli per continuare la serie positiva, dopo il fragoroso 6-0 inflitto alla Fiorentina. Il risultato ha detto Juve e i riflessi positivi per i vincitori e negativi per i vinti non hanno tardato a manifestarsi in campionato. A Torino infatti la Juve carica di autostima batteva un volitivo Bologna (2-0) che non si è mai dato per vinto. Partita divertente, continui capovolgimenti di fronte, nessun accorgimento difensivo, tanta intensità. Con i bianconeri sempre in controllo, grazie al rientro di Chiellini che ha ridato fiducia e ordine a tutto il reparto difensivo, difficilmente superabile quando lui è in campo. Grande prestazione di Cuadrado, imprescindibile in questa squadra, e McKennie che va anche in gol per il 2-0 sfruttando la solita palla inattiva.

È presto per dire che Pirlo abbia trovato la quadra, perché la Juve è stata facilitata dal gioco del Bologna senza alchimie difensive, andato a Torino addirittura per vincere e sconfitto nel gioco delle ripartenze. Ma gli scambi continui di ruolo, visti in corso d'opera, tra Cuadrado che attacca e McKennie che lo supporta e viceversa, sono già un buon segnale. Mentre a Verona l'Hellas batteva il Napoli (3-1). Faceva appena in tempo l'arbitro a fischiare il calcio d'inizio che subito Lozano andava in gol, complice l'errore di Dimarco. Da quel momento però, quasi fosse morsicata da una tarantola, saliva in cattedra l'Hellas che pareggiava con lo stesso Dimarco nel primo tempo e nel secondo andava in vantaggio con Barak, chiudendola col 3-1 di Zaccagni.

Gattuso cercava di ridisegnare la squadra, togliendo anche Insigne (ancora con la testa al rigore fallito contro la Juve?), visto che stava perdendo tutti i duelli a centrocampo e la difesa, mal protetta, faceva acqua. Inutile. Gli uomini di Juric, con autorità, continuavano a comandare. Tra li scaligeri i migliori Barak, Zaccagni e Dimarco. Si fatica invece a salvare qualcuno del Napoli. La Lazio, al quarto successo consecutivo, batte all'Olimpico il Sassuolo di De Zerbi (2-1) e raggiunge il Napoli al sesto posto. Decidono Milinkovic -Savic, il migliore, e il solito Immobile (13 gol in campionato).

 

 

Sulle ali dell'entusiasmo per il successo nel derby, la Lazio ha dimostrato ancora una volta la bontà del suo impianto e ha vinto meritatamente . Essendo il campionato al giro di boa , abbiamo pensato di esprimere le nostre sensazioni, alla luce dei risultati, riguardo alla lotta finale per il campionato e alla qualificazione Champions. Per quanto concerne la corsa al tricolore abbiamo già da tempo espresso le nostre simpatie individuando nell'Inter la nostra favorita perché la riteniamo competitiva nell'undici che scende in campo, con un parco riserve in grado di sostituire qualsiasi titolare, oltre ad essere fuori dal giro europeo.

La Juventus potrebbe essere la sua più agguerrita rivale qualora dovesse battere il Napoli nel recupero. In caso contrario la qualificazione Champions è alla portata dei bianconeri mentre la squadra di Gattuso potrebbe trarre vantaggio da una eventuale vittoria per accaparrarsi l'ultimo posto Champions, sempre che riesca a prevalere su l'Atalanta e Roma che ci sembrano le più agguerrite. Abbiamo lasciato per ultimo il Milan, che riteniamo ormai nei quattro per la Champions, perché non pensiamo che possa infastidire i cugini per il titolo, essendo i nerazzurri migliori per qualità ed esperienza. Ci piace nel contempo menzionare anche gli allenatori che si sono messi in particolare evidenza e non possiamo fare a meno di citare Gasperini e Pioli su tutti, poi Juric per come sta conducendo il Verona e in ultimo Ballardini che, con il suo avvento alla guida del Genoa, sta riportando a nuova vita la squadra di Preziosi.

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