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Juventus-Napoli, il pronostico di Luciano Moggi sulla finale di Coppa Italia: ecco come finirà

Luciano Moggi
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Si leggono da tante parti scritte inneggianti al calcio e le televisioni ci propinano quotidianamente slogan come «torniamo a sognare», «finalmente si riparte». Per cui non possiamo fare a meno di domandarci il perché di tanta frenesia generalizzata nel veder ruzzolare nuovamente un pallone in mezzo al campo. E di come uno sport possa coinvolgere milioni di persone facendo anche dimenticare loro le sofferenze patite a causa del Coronavirus. È il potere del calcio, che svolge evidentemente una funzione sociale oltre a quella sportiva, se riesce a coinvolgere milioni di tifosi. Noi, al momento, ci limitiamo ad applaudire alla ripartenza di questo sport che, rappresentando la terza azienda del nostro Paese, dà lavoro a centomila persone e un introito allo Stato di 1,3 miliardi. Siamo appena agli inizi e già fioccano le polemiche tra le tifoserie, dopo le due semifinali di Coppa Italia (Juve-Milan e Napoli-Inter). Scintille particolarmente accese tra i tifosi bianconeri e rossoneri, con quest' ultimi a recriminare sull'eliminazione a causa di un rigore trasformato da Ronaldo, nella gara di andata, che portò la Juve a pareggiare (1-1) contro un buon Milan. Per ultima, l'espulsione di Rebic a Torino, nella gara di ritorno, che ha costretto i rossoneri a giocare in dieci per 70'. Eppure, fatti salvi i primi 25' in cui la squadra di Sarri ha dato la netta sensazione di poter strapazzare il Milan, per il resto i rossoneri hanno saputo tenere testa ad una Juve piuttosto opaca, nonostante l'inferiorità numerica e le assenze di Ibrahimovic (infortunato), Hernandez e Castillejo (squalificati). La partita è cambiata, infatti, dal 30', quando è calato il ritmo, il Milan si è arroccato in difesa per tentare di arrivare al gol con le ripartenze, mentre la Juve ha cercato il gol del vantaggio, senza però riuscire ad impensierire Donnarumma, vista la giornata totalmente negativa di Douglas Costa, Dybala e dello stesso Ronaldo, che ha sbagliato anche un rigore. E nemmeno gli innesti, a partita in corso, di Rabiot, Khedira, Bernardeschi e Cuadrado, sono riusciti a modificare l'andamento. Non vogliamo pensare che la causa di tanta abulia sia la mancanza del pubblico a cui la Juventus da anni è invece abituata. Pensiamo piuttosto ad una forma scadente, essendo la prima partita dopo un lungo periodo di sosta. Meglio sicuramente il Milan, almeno per quanto riguarda il carattere.

 

 

Diverso l'andamento dell'altra semifinale tra Napoli e Inter, dove i nerazzurri, dopo essere andati in vantaggio al 3' con un gol di Eriksen, hanno tenuto in scacco gli uomini di Gattuso per l'intero primo tempo. Ma mentre cercavano il raddoppio, che però non è arrivato per la giornata piuttosto opaca del duo d'attacco Lautaro-Lukaku, i nerazzurri hanno subìto addirittura il gol del pareggio napoletano in contropiede, determinato da un preciso lancio del portiere napoletano Ostina ad Insigne che, bruciati sul tempo due avversari, ha servito a Mertens una palla che chiedeva solo di essere adagiata in fondo alla rete. E che ha portato il Napoli in finale contro i bianconeri. Questa sera sicuramente vedremo un'altra Juve, in edizione riveduta e corretta , che metterà a dura prova gli uomini di Gattuso, tra l'altro forte di una qualità complessiva superiore a quella della squadra campana. Dal canto suo il Napoli, così come soffrendo è riuscito a frenare le velleità interiste, farà la stessa partita contro la Juve, aggrappandosi al carattere che contraddistingue il suo allenatore, che, però, potrebbe non essere sufficiente ad aggiudicarsi il trofeo. La Juve resta favorita. 

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