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L'era Marino inizia con una manganellata in faccia a una ragazza

Nicoletta Orlandi Posti
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Chi si aspettava che l'aria a Roma, dopo aver eletto un altro sindaco, era cambiata è rimasto deluso: l'era Marino in Campidoglio inzia con una ragazza ferita alla testa da una manganellata. Mentre in aula Giulio Cesare si riunisce per la prima volta il nuovo consiglio comunale di Roma fuori si scatenano le cariche. Il corteo dei movimenti di lotta per la casa partito dal Colosseo finisce con una manifestante con il sangue sul volto, a due passi da piazza Venezia, proprio sotto il Campidoglio. Il corteo (aperto da uno striscione che recita 'Non vi illudete con uno sgombero di arginare lo tsunami') vuole procedere, ma la polizia in assetto antisommossa gli ha sbarrato la strada. Dopo i primi contatti parte una carica di alleggerimento. "Siamo stati bloccati nei pressi di piazza Madonna di Loreto (fin dove il corteo era autorizzato) con delle cariche immotivate - racconta un esponente dei movimenti di lotta per la casa, Paolo Divetta - per cui ci sono state sei persone ferite, ora in ospedale, e una ragazza più gravemente". Ma forse all'origine della tensione c'è anche dell'altro: una manifestazione organizzata in concomitanza del corteo da alcuni esponenti della Destra in Campidoglio.  Contuso anche un funzionario della Digos, colpito al viso da una bottiglietta di acqua. Secondo la questura, gli agenti sono stati bersagliati da oggetti e hanno impedito che venisse sfondato il cordone, oltre a prevenire contatto con un'altra manifestazione di militanti di destra. Da parte sua il sindaco Ignazio Marino che è andato a trovare la ragazza ferita all'ospedale condannando la violenza da parte delle Forze dell'Ordine ha chiesto al prefetto di fare immediata luce su quanto accaduto.  

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