Cerca
Logo
Cerca
+

Hillary Clinton malata: le foto che fanno tremare l'America

Matteo Legnani
  • a
  • a
  • a

Le speculazioni sulla salute della candidata democratica Hillary Clinton sono aumentate da un po' di tempo a questa parte, da quando lei ha manifestato dei comportamenti piuttosto anomali di fronte alle telecamere. Un primo esempio viene dalla sua reazione scomposta di fronte alla domanda di una giornalista che le chiedeva conto della nomina del vice. In quell' occasione la Clinton è sembrata essere affetta da una sorta di spasmo muscolare che le ha fatto reclinare il capo in una maniera convulsa. In molti hanno cominciato a pensare a qualche serio problema di salute, e proprio in questi giorni sono aumentate le speculazioni in questo senso, quando ha cominciato a tossire convulsamente mentre conversava con i giornalisti sul suo aereo in partenza da Cleveland, tanto da doversi allontanare e interrompere il dialogo con la stampa. Proprio nella stessa Cleveland, dove poche ore prima in un comizio, la Clinton aveva accusato un' altra crisi di tosse durata per quasi quattro minuti. La caduta del 2012 -  È noto che la Clinton, quando era ancora segretario di Stato, nel dicembre del 2012 ha sofferto una caduta in seguito a una disidratazione dovuta a un virus intestinale, che le ha procurato un coagulo di sangue al cervello, una lesione che, secondo alcuni osservatori, l' ha costretta alle dimissioni e che per diversi medici potrebbe averle procurato gravi conseguenze tali da pregiudicare non solo la corsa alla presidenza e l' enorme stress che deriva dall' incarico di Presidente, ma persino un carico di lavoro ben più modesto. Il suo medico ufficiale, Lisa R. Bardack, ha rilasciato una dichiarazione nel luglio 2015 nella quale asserisce che la candidata alla Casa Bianca è «una donna di 67 anni in salute che soffre di ipotiroidismo e di allergie stagionali ed è perfettamente in grado di correre per la presidenza degli Stati Uniti». Nonostante le dichiarazioni della Bardack sembrino sgomberare il campo, è utile ricordare che Hillary non ha tenuto una conferenza stampa dall' inizio dell' anno ed è stata fotografata mentre viene sorretta da agenti del servizio segreto perché in evidente difficoltà persino a salire pochi gradini. L' uomo che la sostiene alla sua sinistra è lo stesso che in un discorso pubblico è dovuto correre sul palco per suggerire alla Clinton di «continuare a parlare» quando ha avuto un vuoto improvviso di fronte ad alcuni contestatori e si mostrava incapace di continuare il suo discorso. Lo stesso agente del servizio segreto compare in altre fotografie con in mano uno strano oggetto che sembra essere una sorta di iniettore di diazepam, più noto commercialmente come Valium, un farmaco che viene somministrato anche per il trattamento di convulsioni e spasmi muscolari. I dubbi sulla salute della Clinton sono iniziati a circolare già diversi mesi addietro su Breibart, noto sito di informazioni, nel gennaio di quest' anno, quando John Cardillo, ex membro del Dipartimento di polizia di New York, addetto alla sicurezza dei VIP, ha citato fonti vicine all' FBI e al NYPD che si sono occupate della sicurezza di Hillary in un evento a New York, ed entrambe hanno raccontato «dell' estremo affaticamento della Clinton dopo la conclusione del suo discorso», tanto da essere costretta a sedersi e a riposare prima di tornare verso la macchina: «Era stanca, confusa e del tutto disorientata». Non solo: i due agenti dell' FBI e del NYPD (Dipartimento di Polizia di New York) hanno aggiunto che la «Clinton era molto pallida e dava l' idea di poter cadere da un momento all' altro». Il neurologo - Roger Stone, noto stratega e consulente vicino agli ambienti repubblicani, ha rivelato alla stessa testata giornalistica che «importanti esponenti del partito democratico di New York sono sorpresi dal fatto che Hillary corra per la Casa Bianca a causa dei suoi seri problemi di salute». Importanti neurologi americani come il dottor Daniel Kassicieh, direttore del Centro di disordini motori e celebrali della Florida, credono che i media stiano nascondendo il vero stato di salute della Clinton per allontanare le preoccupazioni che sussistono sulla sua condizione psico-fisica, così da consentirle di arrivare almeno alle prossime elezioni di novembre. Secondo il dr. Kassicieh, «da un punto di vista neurologico, i fattori di rischio per sviluppare una sindrome da post-commozione ci sono» e uno di essi è l' età della paziente che all' epoca della caduta aveva già 65 anni e inoltre «per le donne questo rischio è ancora più elevato», senza trascurare i frequenti comportamenti anomali in pubblico della Clinton che è sembrata spesso disorientata e confusa, quindi «tutto questo lascia pensare che la Clinton soffra di una sindrome da post-commozione». Quella del dottor Kassicieh non è stata una denuncia isolata. Proprio in questi giorni il dottor Drew Pinsky, medico e personaggio tv, ha rilasciato un' intervista radio all' emittente KABC alla quale esprime tutte le sue preoccupazioni non solo per la «salute di Hillary Clinton» ma soprattutto per «le cure mediche» che sta ricevendo. Secondo il dr. Pinsky, la Clinton dopo la sua caduta nel dicembre 2012, ha sofferto di una «trombosi del seno venoso», una condizione clinica conseguenza di una non ottimale «coagulazione del sangue». La situazione, secondo il medico americano, è «bizzarra» mentre le condizioni di salute della candidata DEM destano «seria preoccupazione» e appaiono «pericolose». La conferma che Hillary abbia subito dei «gravi danni al cervello» viene per Pinsky dal fatto che la Clinton indossi le lenti di Fresnel, indispensabili per correggere la diplopia, ossia la «visione doppia». Non appena il dr. Pinsky ha rilasciato queste dichiarazioni, l' emittente KABC ha rimosso la sua intervista dal proprio sito web e il vice-presidente della CNN, Ken Jautz, ha annunciato la decisione, in accordo con il dr. Pinsky, di posticipare la messa in onda dell' ultima puntata del suo show al 22 settembre. La conferma che i media americani stiano cercando di nascondere in tutti i modi qualsiasi notizia sullo stato di salute della Clinton viene anche da David Seaman, giornalista dell' Huffington Post, che aveva scritto due articoli sull' argomento, entrambi rimossi dal sito web dell' Huffington senza alcun preavviso né spiegazione nei riguardi di Seaman. I sospetti - A questo punto molti iniziano a considerare legittimo chiedere alla candidata democratica di mostrare le sue cartelle mediche al pubblico americano, come fa lo stesso Donald Trump da diversi giorni, per evitare che alla Casa Bianca salga un candidato non in perfetta salute e che potrebbe portare, nel caso di una sua vittoria e di fronte all' eventualità di seri problemi di salute, alle dimissioni anticipate. Nella costituzione americana c' è una peculiarità: se il presidente in carica dovesse lasciare e dimettersi spontaneamente oppure morire durante il suo mandato, gli succederebbe automaticamente nel ruolo il vicepresidente. È sufficiente ricordare i due precedenti degli ultimi 50 anni; il primo con John Fitzgerald Kennedy, ucciso a Dallas nel novembre del 1963, al quale subentrò il vicepresidente Lyndon Johnson; e il secondo nel 1975 quando Richard Nixon si dimise in seguito allo scandalo Watergate, sostituito dal vicepresidente Gerald Ford. Qualche osservatore repubblicano inizia a pensare che in realtà il vero obiettivo dei democratici non sia tanto quello di avere la Clinton alla Casa Bianca, quanto quello di assicurarsi la vittoria e poi in caso di impossibilità per Hillary di continuare a causa del suo precario stato di salute, spingere per le sue dimissioni e far diventare presidente il candidato vicepresidente Tim Kaine, già senatore nello Stato della Virginia, immortalato non molto tempo fa sorridente affianco ad Alexander Soros, figlio del più noto speculatore George, le cui email hackerate in questi giorni hanno rivelato come il finanziere globalista ungherese sia in realtà il vero deus ex machina della politica estera dell' UE e degli Usa. Insomma, non è da escludere che alla fine a controllare il Presidente degli Stati Uniti sarà Soros. di Paolo Becchi e Cesare Sacchetti

Dai blog