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Hotel Rigopiano, le prove che smentiscono il sindaco di Farindola: sapeva dell'allerta meteo

Andrea Tempestini
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L'avviso dell'allerta meteo? È arrivato direttamente sul cellulare del sindaco di Farindola, Ilario Lacchetta. Eppure, il diretto interessato affermava di non aver letto nulla. Si parla della tragedia del Rigopiano e di quella maledetta turbina che non è mai arrivata e che, forse, avrebbe potuto liberare la strada dai metri di neve e favorire i soccorsi. La prova che il primo cittadino era al corrente della bufera nel giorno precedente alla tragedia la fornisce Il Tempo: sta nell'elenco degli indirizzi email e delle utenze telefoniche (nelle foto) alle quali la Protezione civile regionale aveva girato la comunicazione. Eppure, sempre a Il Tempo, Lacchetta aveva dichiarato di non aver ricevuto alcun bollettino via fax o pec, perché il municipio era isolato a causa di problemi sulla linea elettrica. Un caso intricato, tanto che il file audio dell'intervista del quotidiano romano è stato acquisito dalla Procura di Pescara che indaga per omicidio colposo plurimo e disastro colposo. Come si vede dalle immagini, l'avviso di condizioni meteorologiche avverse era stato diramato il 17 gennaio e valeva per le successive 24-36 ore: era stato spedito all'indirizzo "[email protected] e su tre numeri di cellulare, tra i quali quello del sindaco e altri due dipendenti comunali.

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