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Lutto nel cinema, addio John Hurt: il divo che moriva sempre è morto davvero

Giulio Bucchi
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È morto a Londra all'età di 77 anni l'attore britannico di cinema e teatro John Hurt, che nel 1980 ottenne la nomination all'Oscar come attore protagonista di The Elephant Man di David Lynch. Malato da quasi due anni di tumore al pancreas, aveva continuato a recitare anche con un ruolo nel film su Jacqueline Kennedy. Tra le decine di film di successo in cui era comparso ci sono Alien del 1979, Indiana Jones, V per vendetta, Midnight Express (uscito in Italia come Fuga di mezzanotte) e Harry Potter e la pietra filosofale in cui era Garrick Olivander, il costruttore di bacchette magiche. Artista versatile, aveva ricevuto una nomination agli Academy Awards anche come attore non protagonista in Fuga di mezzanotte nel 1978. Fra i tantissimi premi, Golden Globe e quattro Bafta. Nel 2015 era stato insignito del titolo di baronetto per i suoi lavori teatrali. Molti personaggi che ha interpretato, a partire dal John Merrick di Elephant Man, restano immortali nella storia del cinema ma in oltre 30 film lui moriva nel finale. Un record, al punto che Hurt ha raccontato che i figli non gli chiedevano più se moriva in un film ma come sarebbe morto. Dopo la malattia, l'attore aveva detto di augurarsi di non trovare una vita post morte: "Spero che avrò il coraggio di dire: Vroom, eccoci, diventiamo molecole diverse!". 

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