Solvay, concentrazioni di ammoniaca e pesci morti nei "Caraibi della Toscana"
Li chiamano i "Caraibi della Toscana". Per l'acqua e la sabbia bianche, come quelle delle isole tropicali. Ma quello è in realtà il risultato degli scarichi di una industria chimica belga che si chiama Solvay. Si trovano a Vada, pochi chilometri a sud di Castiglioncello. La fabbrica, che si trova a qualche centinaio di metri dal litorale sabbioso, scarica una parte dei resti di lavorazione in mare attraverso un canale. Da lì l'effetto-Caraibi. Il luogo è diventato da tempo un'attrazione turistica, con centinaia di bagnanti che ogni giorno prendono il sole in spiaggia e fanno il bagno in quel mare surreale, anche se gli ambientalisti da anni conducono campagne di sensibilizzazione si quel che può o potrebbe esserci davvero in quelle acque. Fatto sta che l'unico tratto di mare e di litorale cui è vietato l'accesso sono i duecento metri a sud e a nord del canale che scarica in acqua il carbonato della Solvay. Adesso però le analisi di Arpat e Asl hanno evidenziato una concentrazione di ammoniaca superiore alla norma e i bagnanti hanno segnalato una moria di pesce. L'agenzia regionale per l'ambiente è convinta sia stata provocata da un malfunzionamento che si sarebbe verificato alla Solvay, l'industria smentisce, ma intanto l'Arpat (che ha anche poteri di polizia giudiziaria) sta indagando. E in serata dovrebbero essere pronte le analisi definitive che potrebbero far scattare un'ordinanza di divieto di balneazione temporanea su gran parte della spiaggia.