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"Lei non sa chi sono io". L'ufficiale giudiziario senza vergogna: sfregio al disabile, finisce male / Guarda

Eliana Giusto
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«Lei non sa chi sono io! Il parcheggio per disabili? Sticazzi». Mattina del 13 ottobre, Casal Palocco, pochi chilometri da Roma, centro commerciale «Le Terrazze». Un uomo vestito di tutto punto a bordo di una Mercedes bianca parcheggia la sua auto nello spazio riservato esclusivamente ai disabili, come indica anche un cartello. L'uomo, va da sé, non è un disabile, ma un ufficiale giudiziario della Corte di Appello di Roma. Un pubblico ufficiale. Di cognome fa D'Amario. Il responsabile del vicino centro commerciale, Mourad Ayari, gli si avvicina e gli fa presente che in quel posto non è possibile parcheggiare. L'ufficiale giudiziario – ci fa sapere Ayari – gli risponde sprezzante: «Lei non sa chi sono io!», nella più classica versione della sbruffoneria all'italiana. Ayari ammette che in effetti lui non sa chi sia ma che, anche se lo sapesse, le regole sarebbero comunque uguali per tutti. E che quindi quella macchina deve essere spostata perché in quello spazio possono parcheggiare solo persone con disabilità. Imperterrito l'ufficiale giudiziario continua: «Sticazzi. Io ci ho da fa'». Lascia la macchina nel posto di sosta vietata e si reca a sbrigare alcune commissioni, come se nulla fosse. Al ritorno trova la sorpresina: i Carabinieri del comando di Casal Palocco gli hanno comminato una sanzione con tanto di verbale. Facile immaginare quale sia stata la risposta dell'ufficiale giudiziario: “Sticazzi! Voi non sapete chi sono io”…  di Gianluca Veneziani

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