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Inchiesta sulla sanità lombardaSigilli allo yacht delle vacanze di Formigoni

Le Fiamme Gialle hanno sequestrato al faccendiere Daccò e ai soci beni per oltre 60 milioni di euro

Nicoletta Orlandi Posti
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Lo yacht di oltre 30 metri delle vacanze di Roberto Formigoni, mille bottiglie di vini pregiati per un valore di oltre 300mila euro depositato presso la cantina del noto ristorante milanese Sadler, 34 immobili di pregio a Milano, Venezia, in Liguria e in Sardegna, auto e moto di grossa cilindarata , quote di società con sede in Italia, Svizzera, Olanda, Inghilterra, Irlanda, USA, Seychelles, Panama, Nuova Zelanda, Lussemburgo, Singapore, Hong Kong. E' quanto hanno sequestrato gli uomini della Polizia Giudiziaria della Guardia di Finanza e della Polizia di Stato, su richiesta del Gip Vincenzo Tutinelli, nell'ambito dell'inchiesta sulla Fondazione Maugeri, scaturita da quella sul San Raffaele alle cinque persone arrestate lo scorso aprile: fra loro c'è anche Pierangelo Daccò, il faccendiere vicino a Comunione e liberazione che avrebbe pagato le vacanze del governatore lombardo Roberto Formigoni. A loro sono stati sequestrati anche 50 conti correnti in numerose banche italiane e ulteriori accertamenti sono in corso per procedere al sequestro di altre disponibilità in banche estere. L'indagine dirette dai Pm di Milano coordinati dal Procuratore Aggiunto Francesco Greco, ipotizza l'esistenza di un'associazione a delinquere transnazionale finalizzata a plurimi reati tra cui il riciclaggio e reimpiego di denaro di provenienza illecita, l'appropriazione indebita pluriaggravata ai danni della Fondazione Maugeri, la frode fiscale, l'emissione di fatture per operazioni inesistenti. L'attività investigativa aveva portato all'arresto di sei persone. In particolare le indagini hanno permesso di scoprire oltre 70 mln di Euro di "fondi neri" all'estero accumulati in alcuni anni e sono stati ricostruiti flussi finanziari illecitamente sottratti alla Fondazione Maugeri e transitati nella rete di conti correnti e società estere costituiti anche in Paesi off-shore. Da qui la decisione del sequestro preventivo   "del profitto dei reati contestati anche 'per equivalentè laddove non sia possibile reperire le somme direttamente pertinenti il reato".

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