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Napolitano blinda Monti: "Non si voti in autunno"

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Festa di Liberazione, l'intervento del Capo dello Stato: "Non diamo fiato ai demagoghi di turno. Ora azione comune in Parlamento"

Andrea Tempestini
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Il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, da Pesaro, dove è giunto per le celebrazioni per il 67esimo anniversario della Liberazione, spiega senza esitazioni il suo piano: tenersi stretto il governo delle tasse di Mario Monti, un esecutivo per il quale, spalleggiato dall'Europa, ha spinto per mesi già prima dell'insediamento. Esplicito il monito del capo dello Stato: "Ci si impegni per arrivare alla fine della legislatura". Quindi il richiamo a partiti e istituzione, a fare ciascuno la sua parte per uscire dalla crisi e rilanciare la crescita: "Dobbiamo fare tutti la nostra parte, con realismo, consapevolezza, senso di responsabilità, sapendo che le possibilità di rirpresa e di rilancio dello sviluppo economico e sociale del Paese, sono legate anche a un grande insieme di contributi operosi e di comportamenti virtuosi che vengano dal profondo dalla società e ne rafforziono la coesione. Sono convinto - ha aggiunto Napolitano - che potremo riuscirvi, ispirandoci nel modo migliore agli insegnamenti e all'esempio della Resistenza". In difesa dei partiti - Dopo l'ennesima carezza a Monti, l'inquilino del Colle scende in campo anche in difesa dei partiti, richiamando tutti ad avere fiducia nelle formazioni politiche, alle quali però chiede di ritrovare "uno slancio ideale, una tensione morale". E, ha sottolineato il Capo dello Stato, allo stesso tempo non bisogna "abbandonarsi a una cieca sfiducia nei partiti come se nessun rinnovamento fosse possibile, e senza finire per dar fiato a qualche demagogo di turno". Napolitano detta poi l'agenda, sottlineando come oggi si siano create le condizioni "più favorevoli" anche per "varare una nuova legge elettorale che restituisca ai cittadini la possibilità di scegliere i loro rappresentanti, e non di votare dei nominati dai capi dei partiti". "Non scagliarsi contro la politica"-  E ancora, sui partiti, spiega che "diversi" dalla Resistenza in poi "sono scomparsi, altri si sono trasformati, ne sono nati di nuovi e tutti hanno mostrato limiti e compiuto errori, ma rifiutarli in quanto tali - s'interroga - dove mai può portare?". Napolitano lancia il suo monito affinché "non ci si scagli contro la politica", perché oggi "cresce la polemica, quasi con rabbia, verso la politica. E si prendono per bersaglio i partiti, come se ne fossero il fattore inquinante. Ma per capire e non cadere in degli abbagli fatali - ha aggiunto il Capo dello Stato -, bisogna ripartire proprio dagli eventi che oggi celebriamo". "Agire in Parlamento" - "Oggi - ha proseguito nel suo intervento Napolitano - si sono create condizioni più favorevoli" anche per definire norme che sanciscano o regole di trasparenza e democraticità nella vita dei partiti, compresi nuovi criteri, limiti e controlli per il loro finanziamento". Per quel che riguarda le riforme necessarie per il Paese, "oggi è possibile concordare in Parlamento soluzioni che sono divenute urgenti, anzi indilazionabili. Dinanzi alla crisi che ha investito l'Italia e l'Europa - ha chiosato - abbiamo bisogno di attingere alla lezione di unità nazionale che ci viene dalla Resistenza e abbiamo bisogno della politica come impegno inderogabile".

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