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La Margherita si scioglie tra le polemichePorte chiuse e bilancio sconosciuto

Arturo Parisi abbandona l'assemblea: "E' un colpo di Stato". Neri: "Stiamo assistendo a una truffa"

Nicoletta Orlandi Posti
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  Se ne è andato sbattendo la porta Arturo Parisi. Insieme ad alcuni esponenti di area 'ulivista', ha lasciato i lavori dell'assemblea federale della Margherita dove si sta chiudendo il partito alla luce dello scandalo che lo ha coinvolto. Un'assemblea a porte chiuse che dovrà approvare il bilancio 2011, nominare un comitato di liquidatori e quindi decidere la destinazione dei soldi rimasti ancora in cassa, dopo il 'prosciugamento' Lusi.  "Si impedisce ogni verifica e controllo. Se  una cosa così fosse accaduta in Parlamento, dovremmo parlare di colpo di Stato", denuncia l'esponente del Pd. Parisi contesta il fatto che l'assemblea si svolge a porte chiuse, che sia stato distribuito solo questa mattina il rendiconto sul bilancio della Margherita fatto dalla società di revisione Kpmg e  contesta anche la composizione della riunione. "Rutelli nella sua   relazione ha detto che gli aventi diritto sui 398 membri originari dell'assemblea, sono 200. Ma i presenti sono 84 e guarda caso non c'è  nessuno, o pochi, degli 'oppositorì. Ci sono solo quelli che condividono il percorso già scritto di questa assemblea. Rutelli, da parte sua, si è limitato a scusarsi per le difficoltà organizzative di questa riunione. Siamo in presenza di una maggioranza   precostituita. Me ne vado -conclude- perchè è impossibile il dibattito e l'esito di questa riunione è già scritto". L'ex ministro della Difesa ha aggiunto polemicamente che, di fronte alle obiezioni sulle convocazioni dei delegati e dei partecipanti, "Rutelli si è limitato a scusarsi per il fatto che ci sia stato poco tempo per l'organizzazione e per l'invio delle convocazioni stesse, ma guarda caso mancano fondamentalmente gli oppositori". L'esponente del Pd ha continuato ribadendo che "non sono stati forniti documenti che riguardano il bilancio" e che l'assemblea, cui è intervenuto l'avvocato della società di consulenza, "si sta svolgendo più come se si fosse in tribunale che non seguendo un dibattito politico così come ci aspettavamo".  Lusi grande assente - Grande atteso all'assemblea era Luigi Lusi, ma all'ultimo momento gli è stata data comunicazione essere stato sospeso "da ogni qualifica e funzione ricoperta   all'interno della Margherita".  "Sembra chiaro", lamenta l'ex tesoriere, "come il provvedimento di sospensione abbia come unico scopo quello di non consentirmi di partecipare e nella quale, come Tesoriere uscente averi dovuto relazionare gli associati sui punti all'ordine del giorno di mia competenza". Lusi, quindi, chiede di "essere convocato per essere sentito in merito ai fatti che  mi vengono contestati, disponendo la convocazione prima di mercoledì 20 giungo 2012, in quanto in quel giorno è fissata, come è noto, la decisione dell'aula del Senato in ordine alla richiesta di   autorizzazione all'esecuzione della misura cautelare disposta a mio carico. Vi chiedo espressamente -conclude Lusi in una lettera ai probiviri- che la mia audizione avvenga con tutte le forme di massima pubblicità possibile al giorno d'oggi, anche alla presenza degli organi d'informazione, radio e televisioni comprese". Il "cerchietto magico" - A dare battaglia, con Parisi c'è anche l'ex-responsabile Circoscrizione Estero dei Dl, Luciano Neri che pone una serie di questioni che ha messo  ai voti in un ordine del giorno. La prima: la pubblicità della riunione. "Come ha detto giustamente Parisi in una situazione come questa si dovrebbe avere l'ossessione di fare tutto con la massima trasparenza. Se voteranno no  al mio odg per aprire le porte, ogni 5 minuti uscirò a riferire ai giornalisti quello che sta succedendo".   Quindi, il ruolo di Francesco Rutelli. Secondo Neri, a norma di   Statuto, Rutelli non potrebbe più far parte dell'assemblea Dl: "La   Margherita si è sciolta per dar vita al Pd. Rutelli non solo se ne è andato, ma ha fondato un altro partito distinto e distante dal Pd, un partito concorrente del Pd. E' incompatibile". Infine, il bilancio 2011 che dovrà essere approvato. "I 398 componenti dell'assemblea, tranne il 'cerchietto magico' di Rutelli, Bianco e Bocci, non sanno assolutamente nulla. Siamo in presenza di una truffa politica. Si vuol fare passare la versione che Lusi è un ladro  solitario all'oscuro da tutti. Ma -chiede Neri- c'è qualcuno in Italia che può credere a una cosa del genere?". La replica di Rutelli - "Non ho mai ricevuto un euro di indennità così come tutti i dirigenti del partito, non ho mai messo in tasca un centesimo per mio tornaconto personale", replica Francesco Rutelli nel suo intervento all'assemblea. Rutelli spiega di "comprendere oggi la verità nascosta nelle tabelle che gli chiesi di redigere a fine 2007 per comprendere le esigenze di bilancio del partito fino al suo scioglimento, in cui compariva la previsione di un piccolo disavanzo a fine 2010: era per continuare ad accreditare la virtù della conquista dell'attivo di bilancio mentre si scavavano, con false contabilità le voragini dell'appropriazione indebita: tutti comprendiamo oggi - ha aggiunto Rutelli - perchè nessuno di noi è mai stato invitato nella sua lussuosa magione inaugurata negli ultimi mesi del 2011, avremmo capito una metamorfosi tanto accuratamente nascosta. Invece - ha ribadito Rutelli - ancora sei mesi fa se qualcuno mi avesse detto 'Lusi è un ladro', avrei reagito come a una calunnia".  Spese non giustificate per 13 milioni di euro - Quanto alle spese non giustificate, l'ex presidente della Margherita, dice che "con adeguata documentazione negli ultimi cinque anni, ammontano a 13 milioni euro". Rutelli ha premesso di non aver mai ricevuto informazioni "sui bilanci dei partiti fondatori della Margherita, incluso quello che ho contribuito a formare: poichè si è discusso tanto sulle legittime spese politiche degli ultimi quattro anni della Margherita, è utile ricordare che esse sommano circa un quarto dei soldi complessivamente ricevuti da quei quattro partiti, utilizzati del tutto legittimamente fino a oggi". Tornado ai bilanci del partito, Rutelli ha ricordato che negli ultimi cinque anni le spese senza rendiconto ammontano a oltre 13 milioni di euro: "In parte assai consistente - ha aggiunto - sono risorse già tracciate dalla Magistratura, che ha posto sotto sequestro beni acquistati con tale denaro e contanti depositati in istituti di credito". "Solo nei prossimi mesi - ha concluso Rutelli - sarà possibile disporre di un risultato compiuto sulle destinazioni illecite, ma è una verità cui, siamo certi, arriveremo: arrivarci subito sarebbe semplice, basterebbe che l'ex tesoriere dicesse finalmente di quanti soldi si è impadronito e di dove li ha destinati".  Restituirà i soldi - "La vicenda della Margherita si concluderà in modo degno e il nostro sarà il primo partito a destinare risorse imponenti allo Stato". Lo ha detto Francesco Rutelli, concludendo il suo intervento all'assemblea federale della Margherita e riferendosi al caso dell'ex tesoriere del partito, Luigi Lusi. "Grazie al lavoro della Magistratura e alla nostra collaborazione - ha aggiunto - tutti i soldi sottratti all'ex tesoriere torneranno allo Stato, i liquidatori del partito potranno ricevere un mandato gratificante: devolvere ordinatamente denaro e beni che potranno superare i 20 milioni di euro".    

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