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L'ira del Pdl: "Professore stia attento, ci stiamo stufando"

Gasparri e Cicchitto difendono il Cav dagli attacchi del premier: "Si rimangi quello che ha detto"

Nicoletta Orlandi Posti
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Forse è la volta buona che la spina la staccano davvero. Il Pdl non ha gradito le parole di Monti sul rapporto tra il Cavaliere e lo spread e senza giri di parole i capogruppo di Camera e Senato gli fanno sapere che la pazienza ormai scarseggia. E' una provocazione "tanto stupida quanto inutile", ha tuonato Fabrizio Cicchitto, a proposito dell'intervista rilasciata dal presidente del consiglio al Wall Street Journal nella quale dice che "se il precedente governo fosse ancora in carica, lo spread adesso sarebbe a 1.200 o qualcosa di simile". "Abbiamo l'impressione che il Presidente Monti dovrebbe avere una maggiore sobrietà nelle sue interviste a giornali esteri, ieri a Der Spiegel e oggi al Wall Street Journal". Parole che il capogruppo alla Camera del rigetta con decisione: "Capiamo che gli può risultare sgradito il fatto che il saliscendi degli spread sta avvenendo anche durante il suo governo e che ciò può averlo innervosito, ma questo non giustifica una provocazione tanto inutile quanto stupida che rinviamo al mittente, comprese le giustificazioni di Palazzo Chigi. Crediamo che il momento sia cosi serio da non consentire questi inaccettabili e gratuiti esercizi polemici fatti nei confronti di chi sta appoggiando lealmente il suo governo".  Non meno piccato il suo omologo al Senato, Maurizio Gasparri: "In attesa della certa smentita di Mario Monti, gli consiglieremo al presidente del Consiglio di parlare di meno, visto che ogni giorno escono sue dichiarazioni che poi deve immediatamente correggere". "Per essere un tecnico, un professore - aggiunge il capogruppo dei senatori del Pdl - si sta rivelando più politico dei peggiori politici, costretti a precisare ciò che a loro viene in qualche modo attribuito. Mentre il Parlamento vota fiducie a raffica sarebbe bene che il suo comportamento fosse più equilibrato e rispettoso. Lo diciamo dopo non aver alimentato polemiche sulla sua intervista rilasciata a Der Spiegel, in riferimento alla democrazia ed al Parlamento". Poi la minaccia: "Ci si potrebbe anche stufare prima o poi". Le minacce del Pdl si sono trasformate in un voto contrario che ha mandato sotto il governo su un ordine del giorno del decreto per la spending review che riguarda la sicurezza. Il tesoriere Pietro Laffranco: "Lo abbiamo fatto apposta per protesta contro le parole di Monti su Berlusconi. Ha detto una sacrosanta sciocchezza e noi abbiamo voluto lanciare un segnale".  

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