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Una "spia" contro la mozzarella taroccata

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Arriva il marcatore molecolare in grado di riconoscere i veri latticini pugliesi

Eleonora Crisafulli
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Non tutti i buongustai sono in grado di riconoscere la vera mozzarella pugliese. Per aiutarli a capire se il latticino che comprano è taroccato arriva la “spia molecolare”. Ad annunciarlo è la Coldiretti Puglia, che ha finanziato la ricerca della Facoltà di Agraria dell'Università di Bari, diretta da Antonio De Concilio. La spia molecolare - Il marcatore servirà a combattere le “scorciatoie tecnologiche” che inquinano il mercato della mozzarella pugliese, troppo spesso “costruita in laboratorio” con latte in polvere, preparati alimentari o semilavorati importati dall'estero. La “spia” molecolare è infatti in grado di rilevare la cagliata refrigerata o congelata nei formaggi a pasta filata. Se viene utilizzato il latte, il marcatore nella frazione proteica analizzato è quasi impercettibile, nel caso di cagliata congelata è decisamente evidente. Il mercato parallelo - In questo modo, dopo le analisi di laboratorio, si potranno individuare i nomi di quei caseifici che immettono sul mercato prodotti contraffatti e nocivi per la salute umana, creando un mercato parallelo delle paste filate, che inganna il consumatore e toglie all'economia zootecnica regionale oltre 90 milioni di euro.

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