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Franco Bechis, per il direttore del Tempo il futuro del Paese appeso a un grande "boh"

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Ieri a Roma si è svolta l'annuale assemblea della Banca d'Italia, e il governatore Ignazio Visco ha raccontato cosa sta accadendo all'economia italiana: "Se intuiamo, in modo impreciso, e contrastiamo, con forza, la gravità delle conseguenze sociali ed economiche nel breve periodo, per quelle a più lungo termine possiamo solo riconoscere di 'sapere di non sapere'". Le parole di Visco che hanno inquietato anche Franco Bechis. Il direttore del Tempo, nel suo pezzo, certifica proprio questo stato di incertezza sul futuro economico e non solo dell'Italia del post-coronavirus.  "Se perfino in Bankitalia non sono in grado di formulare una previsione attendibile su che vita faremo nei prossimi mesi, significa che siamo davvero tutti appesi a un inquietante 'boh', e diventa assai difficile aggrapparci alla speranza come lo stesso Visco invita a fare concludendo le sue considerazioni finali. Difficile dunque avere dal governo certezze che né medici né economisti se la sentono di dare",

 

 

 

Però Bechis non risparmia critiche all'attuale maggioranza: "Proprio questo buio sul futuro rende ancora più urgente e decisivo quello che si può fare oggi. Come Banca di Italia ieri ha analizzato, alcune misure del governo sono state utili a fermare almeno per un po' l'emorragia, altre lo sarebbero pure non fossero solo annunciate o scritte, ma divenute reali. Una delle più necessarie ma inefficaci è stata la liquidità che si pensava di fornire alle imprese con il sistema di garanzie variabili dello Stato. Doveva sbloccare 400 miliardi di euro di nuovi prestiti, ma in 50 giorni siamo arrivati solo a pratiche avviate per 20 miliardi, appena il 5% di quel che si pensava. Si pensava di potere ricevere fondi dall'Europa con il Recovery Fund. Ma è chiaro che questo non avverrà nel 2020, mentre i soldi servono prima del ora e non fra un anno".

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