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Vittorio Feltri contro Carlo De Bendetti: "I suoi imitatori che augurano la morte a Berlusconi degni di migrare all'altro mondo"

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Carlo De Benedetti non è l'unico ad essersi distinto per cattivo gusto nella circostanza del ricovero causa Covid di Silvio Berlusconi. Un folto gruppo di gentarella volgare si è accodato all'ingegnere negli insulti al Cavaliere, auspicandone in pratica il decesso, non paga delle ingiustizie subite in quasi trenta anni dal leader di Forza Italia. Il quale può naturalmente non piacere perché più ricco e più bravo nel farsi gli affari propri rispetto a quasi tutti i viventi. Ma un avversario politico per quanto detestato merita il rispetto dovuto a chiunque.

Quando De Benedetti dà dell'imbroglione a Silvio dice il contrario della verità, visto che questi semmai è stato imbrogliato perfino dalla Cassazione, come risulta dalle rivelazioni recenti di un giudice della Corte che lo ha condannato. A Berlusconi non toccava alcuna pena, e invece per antipatia le toghe gli hanno inflitto una punizione pesante. Basta questo a rendere evidente che Silvio è stato perseguitato con somma soddisfazione di tutta la sinistra.

 

 

Adesso egli ha 84 anni, il suo fisico è minato dal diabete, il cuore è affaticato e l'intestino fa i capricci. Ovvio che il virus nei suoi confronti sia particolarmente minaccioso. Augurarsi, come fanno molti deficienti, che la malattia sia più forte di lui non è disdicevole: è ripugnante, degno di persone squallide. Perfino la ex moglie ha avuto per il padre dei suoi figli parole nobili di incoraggiamento, a dimostrazione che, sebbene qualche volta i matrimoni finiscano, l'affetto non si esaurisce. Onore a Veronica, deplorazione per De Benedetti e i suoi imitatori fuori da questo mondo e, loro sì, degni di migrare all'altro mondo.

Un'ultima amara considerazione. Il professore di filosofia del linguaggio Raffaele Simone, grande studioso e autore di un dizionario Treccani, ha perso la bussola e forse il senno esultando per la positività al virus del Cavaliere. Questo è odio alla stato puro, che è un sentimento molto umano, diffusissimo, ma che una persona perbene non manifesta in modo così sgangherato, lo cova in silenzio nel proprio animo, non lo vomita sul letto di dolore di un vecchio signore che combatte contro l'infezione del secolo. Spero che Simone si ravveda e abbia il coraggio di scusarsi pubblicamente.

 

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