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Paolo Becchi, "Salvini come Conte e Renzi". Incognita Lega: "Perché non vuole tornare al voto"

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Giuseppe Conte "non darà mai le dimissioni". La verità, spiega Paolo Becchi intervistato da LoSpecialeGiornale.it, è che il premier in questo è sulla stessa linea d'onda di Matteo Renzi e Matteo Salvini: nessuno dei tre vuole elezioni anticipate. "Andare al voto oggi - spiega Becchi riguardo al leader della Lega - significherebbe per il centrodestra vincere con una Lega molto indebolita rispetto ad un anno fa. Salvini continua a mantenere salda la leadership del partito ma cala continuamente nei sondaggi e appare sempre più evidente come sul territorio si stiano formando delle leghe locali indipendenti e autonome dal vertice, vere e proprie spine nel fianco come in Veneto e in Lombardia. Nella Lega regna la confusione e al di là delle dichiarazioni di facciata, penso che Salvini non abbia alcun interesse ad andare ad elezioni in tempi brevi". 

 

 

 

Sul lato opposto, la crisi potrebbe rivelarsi un mezzo bluff. "Credo che Conte resterà in sella perché non ha alternative - assicura Becchi -. Lo stesso centrodestra non mi pare abbia un programma chiaro su come uscire dalla crisi innescata dal Covid. Certo, Salvini fa bene a chiedere lo stralcio delle cartelle esattoriali e la moratoria fiscale, ma questo può essere un aiuto a chi si trova più in difficoltà, non può rappresentare la ripartenza economica. Per ripartire serve una seria politica economica, industriale, sociale che rimetta in moto l'economia, faccia ripartire lo sviluppo, crei occupazione, ricostruisca realmente il tessuto economico messo in ginocchio da questi mesi di assurdo lockdown. Ma non mi pare che il centrodestra sia in grado di offrire un’alternativa convincente, almeno io non riesco a vederla. Giusto criticare il governo, ma bisogna essere in grado anche di offrire una ricetta credibile e competitiva. Il centrodestra al momento può sicuramente offrire un'alternativa numerica ma non sostanziale".

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