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Vittorio Feltri, la dritta a Mario Draghi sui vaccini: "Il migliore è Luca Zaia, faccia come lui"

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Leggo sul Corriere della Sera, e non sul bollettino parrocchiale, che il programma urgente dell'esecutivo è questo: riscrivere il Recovery Plan e definire la governance; prendere una scelta in merito al congelamento di 34 milioni di cartelle fiscali; affrontare la crisi di Alitalia e dell'Ilva; decidere cosa fare dopo il 31 marzo con il blocco dei licenziamenti e la proroga della Cassa integrazione guadagni. Mi pare che in questo elenco manchi la priorità assoluta, cioè i vaccini, senza i quali l'economia rimarrà rasoterra.

Tutto il casino italiano è dovuto al dilagare dell'epidemia, tuttavia constato che anche Draghi, come il suo predecessore, non ci fa caso. Considera più importanti i problemi che abbiamo elencato in apertura del presente articolo. In realtà al primo posto, lo ribadiamo, c'è la salute pubblica senza la quale il terziario non potrà riprendere a macinare affari. Infatti rimangono inattivi i ristoranti, i bar, il turismo (incluso quello invernale), le palestre e le piscine che costituiscono un settore trainante. Altro che fornire miserrimi ristori agli esercenti, qui si tratta di ricominciare a lavorare sia pure adottando misure di sicurezza.

 

 

Siamo alle solite. Inutile chiedere vaccini all'Europa che non ne ha e non ne può dare. Bisogna andare a comprarli sul mercato ed essere disposti a pagarli. Eppure di questo dettaglio risolutivo non si occupa nessuno e risulta che anche Draghi se ne infischi. Ecco il vero dramma: davanti al pericolo costante dei contagi, invece di preoccuparci di acquistare gli antidoti al Covid, pensiamo a resuscitare Alitalia, una fabbrica di passivi mostruosi, e compagnia di bandiera bianca, simbolo di resa, dopo un fallimento che dura da oltre un decennio.

Quanto ai licenziamenti, ovvio che se le aziende sono impossibilitate a riavviare la produzione siano costrette a licenziare. Non ci vuole molto a intuirlo. Mentre scrivo queste note sconsolate, apprendo che il governatore del Veneto, un uomo con i controcoglioni, ha trovato sul mercato la bellezza di 27 milioni di dosi antivirus, si tratta soltanto di cacciare il denaro e di comperarle. Segnaliamo il dettaglio al novello presidente del Consiglio pregandolo di prenderne atto e di agire di conseguenza, fottendosene di Speranza e di Arcuri, capaci di tutto e buoni a nulla.

 

 

Se il premier desidera non partire col piede sbagliato faccia tesoro della nostra segnalazione e provveda a mettersi d'accordo con Zaia, il migliore amministratore di questo scassato Paese. Basta con le chiacchiere vane e pesanti, portiamoci a casa le iniezioni miracolose e salviamo il popolo dalla malattia e dalle sue varianti. Coraggio Draghi, lasci perdere gli sciocchi di cui si è circondato e adotti i consigli veneti, gli unici che possano consentirle di non rimediare una figura di palta. Siamo in attesa di sviluppi. Non ci deluda prima ancora di iniziare a comandare. 

 

 

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