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Saman Abbas, Pietro Senaldi picchia duro: "Come la fai l'integrazione? Solo con la coercizione"

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La storia di Saman Abbas, la 18enne pakistana scomparsa da settimane da Novellara, in Reggio Emilia, è tornata al centro del dibattito a Quarta Repubblica, il talk politico di Nicola Porro su Rete 4. Tra gli ospiti anche il condirettore di Libero Pietro Senaldi, che ha posto l'accento su un aspetto in particolare dell'intera vicenda: l'integrazione. Si è parlato, insomma, di quanto la famiglia della ragazza, di religione islamica, fosse integrata in Italia. A tal proposito Senaldi ha dichiarato: "Il peccato di questa ragazza agli occhi dei suoi è che si era perfettamente integrata qui in Italia".

 

 

 

Saman aveva trovato un fidanzato in Italia e le piaceva molto la cultura occidentale. L'ipotesi degli inquirenti è che sia stata uccisa dai familiari per essersi opposta a un matrimonio combinato in Pakistan e per essersi progressivamente allontanata dai precetti dell'Islam. Secondo gli ospiti di Porro, la famiglia di Saman invece non sarebbe riuscita a integrarsi benissimo come la 18enne. "Non ricordo tanti padri italiani che hanno ammazzato la figlia perché non condividevano il fidanzato, questo è un omicidio culturale, ma siamo sicuri poi che la famiglia di Saman aveva voglia di integrarsi?", ha aggiunto Senaldi.

 

 

 

Secondo il condirettore di Libero, inoltre, l'integrazione non può avvenire in maniera morbida: "L'integrazione come la attui? Solo con la coercizione. Il rispetto delle leggi italiane non lo puoi pretendere da chi arriva da un mondo diverso". Di parere leggermente diverso Vittorio Sgarbi, anche lui ospite della trasmissione: "Perché devi integrare chi ha costumi diversi dai tuoi? Quello che è avvenuto è un assassinio, qui l'amore di una madre è subordinato al volere del marito. La religione è contro l'individuo, è chiusa e la religione qui condiziona uno Stato".

 

 

 

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