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Saman Abbas, "orrore di gruppo". I dettagli sconvolgenti sugli ultimi secondi di vita

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Un orrore di gruppo. Nel terrificante omicidio di Saman Abbas potrebbero essere coinvolte altre persone che potrebbero aver condiviso il progetto criminoso dell'uccisione della ragazza di 18 anni. Sulla scorta degli elementi finora raccolti, riporta il sito dell'Ansa, gli investigatori starebbero valutando la sussistenza di profili di responsabilità in capo ad altri soggetti. Al momento gli indagati per omicidio premeditato sono e restano cinque.

 

 

Si tratta dei genitori di Saman - Shabbar Abbas e Nazia Shaheen - fuggiti e irreperibili in Pakistan; dello zio Danish Hasnain - che il fratello minorenne della presunta vittima ha accusato in sede di incidente probatorio di essere l'esecutore materiale del delitto - fuggito in Europa; e di due cugini.

Uno dei due - Nomanhulaq Nomanhulaq - è in fuga, si presume in Europa; l'altro - Ikram Ijaz - è l'unico arrestato e si trova in carcere a Reggio Emilia dopo essere stato fermato in Francia nel tentativo di scappare in Spagna. Quest'ultimo ieri in video-collegamento ha assistito all'audizione protetta del testimone minorenne e i suoi legali hanno ribadito che presto renderà dichiarazioni spontanee ai magistrati.

 

Il fratello 16enne di Saman Abbas ha raccontato la sua versione davanti al giudice delle indagini preliminari: il ragazzino è apparso molto preparato e ha confermato che sarebbe stato lo zio Danish Hasnain a uccidere la sorella. L’uomo 33enne è tuttora irreperibile: già nei giorni scorsi il fratellino di Saman aveva dichiarato agli inquirenti di ritenerlo colpevole dell’uccisione, avvenuta forse tramite strangolamento. Per far luce sulle modalità serve necessariamente ritrovare il corpo: le ricerche proseguono senza sosta nelle campagne di Novellara. 

 

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