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Tomaso Montanari, Pietro Senaldi: un teppista del pensiero e intellettuale del piffero, offende pure la Shoah

Pietro Senaldi
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Il professor Tomaso Montanari ha trovato i suoi dodici apostoli. Nessuno di loro lo tradirà, anche se sono tutti dei Giuda della storia. Sono i parlamentari - comunisti, grillini e affini - che hanno chiesto alle Camere di muoversi contro Libero e altri giornali. Non hanno gradito, i signori e le signore, le nostre critiche al prossimo rettore dell'Università per Stranieri di Siena. Il cattedratico si era scagliato contro la Giornata del Ricordo per le Foibe, giudicandola una vittoria delle destre fasciste ottenuta in opposizione alla Giornata della Memoria per le vittime della Shoah. Nella sua delirante analisi, Montanari aveva aggiunto che sono stati infoibati praticamente solo dei fascisti e che perciò è una tragedia ingigantita anche perché, alla fine dei conti, i titini erano pur sempre i buoni e gli istriani i cattivi.

 

 

Per questa bestialità, che ha la sua origine non nell'ignoranza ma nell'ideologia cieca e nella presunzione di irresponsabilità di chi l'ha sostenuta e che è stata contestata da tutti gli storici, ci siamo permessi di avanzare il dubbio che, forse, il professore ha ben poco da insegnare agli altri, tantomeno ex cathedra. Mentre una parte della sinistra si è voltata dall'altra parte, sperando che la buriana passasse il più in fretta possibile, un drappello di manipolatori delle coscienze ci accusa ora di essere nemici della libertà di pensiero e al contempo chiede per noi punizioni esemplari per le nostre opinioni. Si potrebbe chiamarlo soccorso rosso, ma è ben di peggio. Non si tratta infatti solo della difesa di un compagno che sbaglia, bensì della criminalizzazione di chi osa far notare l'errore. Non se ne può più di questa sinistra, sempre pronta a processare chi non la pensa come lei per ogni minima sbavatura e poi indulgente con i suoi pupilli fino al negazionismo del negazionismo. È un atteggiamento arrogante e violento, non solo ipocrita, che cerca di legittimarsi piegando con i propri diktat istituzioni e opinione pubblica alla mistificazione della realtà.

 

 

Purtroppo, questo metodo spesso ha successo nell'orientare il dibattito nel Paese. Ma i costi del successo sono cari, e li paghiamo tutti: sono il clima velenoso nel quale viviamo e il declino morale del Paese. La sinistra ha svuotato di valore e autorevolezza le istituzioni, forzandole e piegandole costantemente ai propri interessi, e ha imbarbarito l'opinione pubblica, trasformando sistematicamente in un nemico chiunque non le appartenga o, pur con il pedigree rosso, si permetta talvolta un pensiero autonomo. Montanari, come molti suoi compagni, è un teppista del pensiero e un vandalo della storia. Giudizio forte, ma molto tenue a confronto della tesi in base alla quale commemoriamo gli istriani massacrati dai comunisti solo per fare un dispetto agli ebrei trucidati dai nazisti. Poiché non esiste una classifica valoriale dei martiri, questo intellettuale del piffero non si rende conto che, svalutando le Foibe, svilisce anche l'Olocausto. 

 

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