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Centrodestra, non solo Carlo Calenda: ecco quali sono i pericoli per l'alleanza dei moderati

Giuseppe Valditara
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Il centrodestra ha di fronte a sè due pericoli: Calenda e Montesano. Carlo Calenda dice spesso cose condivisibili, cose che possono essere apprezzate dai moderati e dai benpensanti, e tuttavia poi, al dunque, dialoga e sta con il Pd. Insomma la sua funzione pare quella di portare voti di centrodestra nel centrosinistra. E lo fa benissimo. A Roma si è visto in modo esemplare. Calenda ha ora lanciato una provocazione politica: isoliamo a sinistra Leu e 5 Stelle, spacchiamo la Lega, portiamo Forza Italia a braccetto del Pd e costruiamo la coalizione Ursula anche in Italia. Sbaglierebbe chi pensasse che si tratti di un vaneggiamento privo di senno. È una ipotesi che rischia di convincere prima ancora che qualche politico, qualche elettore. 

 

Soprattutto se si arrivasse in Parlamento ad un sistema elettorale proporzionale. Sull'altro fronte è ormai da diverse settimane che decine di migliaia di persone scendono in piazza contro il green pass in diverse città d'Italia. Tranne sparute minoranze, non sono fascisti e non sono anarchici, anche se fascisti e anarchici cercano di strumentalizzare queste manifestazioni. Sono soprattutto persone che hanno paura e per giunta con una cultura formatasi sui social network e dunque approssimativa, spesso influenzata da fake news. Sono in buona parte elettori del centrodestra ed ex grillini delusi. Montesano ha proposto ora di trasformare questo dissenso, che raggiunge ormai centinaia di migliaia di persone, potenzialmente qualche milione, in un partito. L'operazione è allo stato certamente velleitaria, ma rischia di avere serie prospettive se dovesse perdurare oltre dicembre la politica del No pass. Il terreno è qui senz'altro più scivoloso: il Green pass ha avuto l'indubbio effetto di favorire l'aumento del numero di vaccinati, e la vaccinazione è fondamentale per battere il virus. Tuttavia si ha l'impressione che la comunicazione sia stata sbagliata, non abbia tenuto conto delle paure di una parte della popolazione. 

 

Anziché cercare di convincere, l'atteggiamento delle istituzioni ha spesso unito disprezzo e costrizione, alimentando la contrapposizione. D'altro canto nemmeno il rincorrere o il blandire posizioni sbagliate era una soluzione. Sarebbero state necessarie: autorevolezza, trasparenza, credibilità, dialogo intelligente e pacato da posizioni di scientifica consapevolezza. Per dicembre è comunque verosimile che si raggiunga il 90% dei vaccinati con due dosi, fra la popolazione con più di 12 anni: sul posto di lavoro non avrebbe più alcuna motivazione continuare a richiedere il green pass. Si acceleri piuttosto la distribuzione della terza dose di vaccino. La polarizzazione del dibattito sull'emergenza pandemica deve essere superata riportando il confronto sui grandi temi sociali: un nuovo modello di sanità, una diminuzione del carico fiscale e della burocrazia, la difesa della casa, una seria politica della ricerca, il controllo della immigrazione clandestina, un nuovo modello di giustizia, una scuola che torni a formare, una politica estera dove l'Italia conti di più. Queste sono anche le vere sfide a cui è chiamato il centrodestra.

 

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