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Bakun, il sindaco polacco contro Salvini? Alessandro Sallusti: il nuovo eroe della sinistra è un nazionalista iper-sovranista

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Il Putin che oggi bombarda un ospedale pediatrico è lo stesso Putin che sedeva nei consessi civili del mondo dove era accolto con tutti gli onori? Perché se la risposta è "sì" allora nessun politico italiano o estero, di destra e di sinistra, si può salvare dall'accusa di essere stato amico di un delinquente. Se viceversa si ammette che il Putin di oggi è una persona diversa che è impazzita oppure ha gettato la maschera e mostrato il suo vero volto allora perché prendersela solo con Matteo Salvini per la sua vecchia simpatia e ammirazione nei confronti del leader russo? 

 

Per di più quando le accuse arrivano da chi, a sinistra, è erede di una tradizione politica, il comunismo, che dai tiranni di Mosca con le mani sporche di sangue ha ricevuto appoggi e aiuti economici illegali senza i quali la storia della sinistra europea sarebbe stata ben diversa. Da Prodi a Letta, da Renzi a Berlusconi tutti i nostri politici di rango hanno avuto a che fare amichevolmente con Putin durante la sua precedente vita e in modi e forme diverse gli elogi nei suoi confronti non sono mai mancati. A Salvini solo questo non è perdonabile, se ho capito bene, per una questione di look. Già, perché un conto è andare a stringere la mano a Putin con sorriso a favore di fotografi in doppiopetto scuro, altro sarebbe indossare una maglietta con la sua effigie. Se vogliamo buttarla sulla forma non c'è dubbio, meglio il doppiopetto di quelle orribili e ridicole t-shirt che il leader leghista purtroppo ama esibire manco fosse un cafone di periferia in versione ultrà.

 

Ma sulla sostanza, per favore, non scherziamo e alzi la mano chi fino a pochi anni fa non riteneva Putin uno statista, al massimo da sanzionare (ma non troppo) per alcune sue intemperanze  ed eccessi nel sedare il dissenso. Detto quindi che a mio avviso Salvini dovrebbe lasciare perdere, a sua tutela e a futura memoria, abbigliamenti pericolosi per chi aspira a guidare un paese come l'Italia, trovo ulteriormente ridicolo che a sinistra politici e opinionisti stiano trasformando in eroe della libertà questo Bakun, il sindaco di Przemysl che si è rifiutato di incontrare il leader leghista in visita umanitaria in Polonia proprio per via delle sue trascorse simpatie putiniane. Probabilmente Letta e soci non sapevano che Bakun è leader di un partito di estrema destra, iper sovranista e nazionalista che in confronto Salvini è un agnellino. Ognuno si sceglie gli eroi che vuole, i miei non sono né Putin né Bakun. Come per l'abbigliamento è una questione di gusto.

 

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