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Ucraina, Alessandro Sallusti: l'Europa si squaglia. A salvarci toccherà ancora agli "arroganti" americani

Alessandro Sallusti
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Non mi piacciono i disfattisti, tantomeno i disertori. Però, purtroppo, non si può tacere sul fatto che dopo un lampo di orgoglio l'Europa è tornata a essere quella che è, cioè un insieme disomogeneo di interessi nazionali spesso tra loro in contrapposizione. Mettiamo in fila i fatti di ieri: la Germania ha annunciato che di sospendere l'acquisto del gas russo - l'unica cosa che farebbe davvero male a Putin - non se ne parla e quindi continueremo a finanziare l'Armata Rossa e le sue atrocità; il presidente americano Joe Biden ha convocato un vertice escludendo sia il capo del governo europeo Ursula Von der Leyen che il premier italiano Mario Draghi; di cose delicate e decisive lui parla direttamente e unicamente con Germania, Francia e Inghilterra; il premier ungherese Viktor Orban ha fatto sapere che non darà il permesso di far transitare sul suo territorio - che è parte dell'Unione europea - gli aiuti militari che l'Europa ha deciso di fare avere all'esercito e ai resistenti ucraini. 

 

Insomma, purtroppo, siamo alle solite della serie tutti chiacchiere e distintivo ma di sostanza ancora poca. Eravamo così messi nella normalità, figuriamoci oggi di fronte a una guerra vera che per definizione impone un prezzo alla libertà. E non da oggi. La Seconda, di guerra mondiale, l'Europa l'ha costruita per ignavia a tavolino spalancando le porte ad Hitler e, se fosse stato per lei, saremmo ancora tutti sotto il Terzo Reich. C'è voluto il sacrificio degli oggi odiati americani (130mila ragazzi morti) e degli inglesi oggi Brexit (330mila vittime in divisa e 60mila civili) per sradicare il cancro nazista e rimettere le cose a posto. Sono passati ottant' anni e continuiamo a non parlare la stessa lingua, in tutti i sensi. Ci hanno fatto uniformare sulla lunghezza delle banane, su come scrivere gli auguri di Natale per non offendere nessuno e pensavano così di aver fatto bingo. 

 

Poi una mattina ci siamo svegliati con i carri armati nemici al confine, senza gas né petrolio e ovviamente non si sa che fare se non finanziare Putin. Vuoi vedere che ancora una volta a tirarci fuori dai pasticci dovrà pensarci l'America e noi ovviamente saremo lì a dire: "Ma quanto arroganti e imperialisti sono 'sti americani".

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