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Italiani ingrati con le democrazie anglosassoni: sono loro ad averci salvato dal comunismo

Iuri Maria Prado
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Il merito delle democrazie anglosassoni cui buona parte dello spirito profondo continentale attribuisce la paternità di tutti i mali del mondo, sino alla guerra ora al margine dell'Europa, non è soltanto di averci salvato dall'inferno nazi-fascista allestito qui da noi con i pacifisti in platea: è anche, e forse prima, di averci sottratto agli artigli della belva comunista.

 

 

Ai ragazzi americani e inglesi venuti qui a morire senza che la Repubblica Bella Ciao abbia ritenuto di istituire un giorno in loro ricordo andrebbe quel riconoscimento ulteriore: non solo ci hanno restituito la libertà cui noi gioiosamente rinunciammo, ma hanno impedito che al posto della tirannia sconfitta se ne insediasse un'altra anche più oscena e duratura, quella avrebbe imperato dappertutto a est di Berlino e di Trieste e che, se fosse stato per i comunisti italiani, avrebbe fatto terra bruciata di ogni diritto e di ogni libertà anche da noi.

 

 

C'è quella turpe causa dietro al delirio che oggi attribuisce alle medesime democrazie anglosassoni la responsabilità della guerra all'Ucraina: la rinnegazione di quel che esse han fatto per salvarci doppiamente, e cioè dallo stato di libertà cui avevamo rinunciato e dalla nostra propensione a rinunciarvi ancora.

 

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