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Mario Draghi, la lotta ai condizionatori? Alessandro Sallusti: montagna e topolino, misura del tutto inutile

Mario Draghi

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Giusto il tempo di uscire dalle limitazioni anti Covid che ci ritroviamo in quelle anti Putin. Il governo ha deciso di limitare l'uso dei condizionatori, dal primo maggio negli edifici pubblici, a seguire si vedrà per i privati, in modo da non scendere sotto la temperatura di 27 gradi per ottenere un certo risparmio energetico. Iniziativa lodevole, direi di generico buon senso, ma dai risultati alquanto incerti sia per la portata del risparmio che per la possibilità di metterla in pratica nel concreto (pensiamo soltanto ai controlli).

 

Se questa sarà l'unica misura per recuperare scorte di energia che il governo ha in testa direi che la montagna sta partorendo un topolino con valore poco più che simbolico dal punto di vista economico ma assai fastidioso in linea di principio soprattutto se - come pare - dagli uffici pubblici si dovesse passare alle abitazioni private dove in linea di massima ognuno dovrebbe comportarsi come meglio gli pare e dove già oggi ognuno di noi regola la temperatura in base al benessere ma con un occhio alla bolletta.

 

Io immaginavo che la "temperatura di Stato" fosse l'ultima ratio di una emergenza epocale, oppure il fastidioso "di cui" di un piano che andasse a incidere sul problema non a valle bensì a monte. Non è infatti certo così che si possono risolvere i problemi delle aziende energivore - che in un paese manifatturiero come il nostro sono una infinità - per le quali il suddetto risparmio sposterà il problema di poco o niente. Pensavo, ma evidentemente sbaglio, che prima di abbassare il condizionatore si potessero ripristinare sia pure a tempo forme di produzione energetiche oggi, è il caso di dire, congelate tipo centrali a carbone e rigassificatori. Insomma credevamo che il compito del governo fosse di aumentare la produzione e l'approvvigionamento, non di tagliare i consumi ai cittadini come se fossimo un paese del Terzo Mondo.

Non è certo con il sudore degli italiani, fosse anche solo quello degli statali, famosi di loro per sudare poco, che piegheremo Putin a più miti consigli. Noi siamo per fare, all'occorrenza, sacrifici anche duri e lo abbiamo dimostrato con l'appoggio alle misure anti Covid. Ma c'è sacrificio e sacrificio, limitazione e limitazione. Questa, a naso, mi sembra del tutto inutile.

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