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Putin e le "ombre russe", la sinistra non cambierà mai: senza argomenti, la butta in rissa

Giuseppe Valditara
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Quando un contendente non ha argomenti la butta in rissa. È un atteggiamento vecchio come il mondo. È quanto sta facendo la sinistra ricorrendo alla denuncia del complotto putinista e della minaccia neofascista. Fin qui nulla di nuovo. È piuttosto sorprendente che a denunciare apocalittici scenari siano maturi e navigati personaggi che dovrebbero conoscere il comune senso del ridicolo. A nessuno dovrebbe sfuggire che i tre leader del centrodestra hanno già governato in Italia senza che il nostro Paese mettesse in discussione appartenenza alla Nato, appartenenza all'Unione Europea, salda collocazione occidentale, piena condivisione del regime democratico.

 

È fra l'altro curioso che il Pd non si sia posto alcun problema nel governare con il M5S, all'epoca guidato da Luigi Di Maio, che faceva dei rapporti privilegiati con Pechino, Teheran, Caracas, e pure Mosca, un momento caratterizzante della propria politica estera. Il punto vero che si vuol far dimenticare è un altro: perché c'è stato bisogno del governo Draghi? Per rimediare alla totale inconsistenza del governo di centrosinistra che lo aveva preceduto. E oggi, è cambiato qualcosa? Quale è il programma del Pd? Fino ad ora non pervenuto. È significativo che le proposte caratterizzanti la segreteria di Enrico Letta siano state nell'ordine il ddl Zan, lo ius scholae, la libertà di cannabis. È questo che dovrebbe inquietare! La crescita del Paese non dipende da nessuno di questi tre provvedimenti.

Per essere ancora più espliciti, gli italiani «non mangiano» con queste proposte. È curioso come una certa stampa avvezza più al conformismo che all'esercizio del pensiero critico (vezzo pure questo inquietante, in genere è l'anticamera del totalitarismo) non si ponga il problema di andare a capire cosa propone il Pd per governare il Paese.

 

Personalmente ritengo che, fatta eccezione per qualche postcomunista, che peraltro è ben accolto da Letta e compagni senza troppi esami del sangue, e per la galassia grillina, che rischia di essere reimbarcata in una sorta di arco costituzionale "antifascista", non vi sia nulla di peggio dal punto di vista delle idee per il governo della repubblica della proposta piddina. Quel poco che vien manifestato è quanto di più vecchio, inconsistente, opprimente ci possa essere. Se i neocentristi vogliono essere persone serie, coerenti e amano il nostro Paese, dovrebbero dunque porsi il problema di quali alleanze di governo siano più utili all'Italia: quelle fondate sul cemento della demagogia e sulle sciocchezze dell'asse antifascista oppure quelle fondate sull'asse della libertà? Parliamone.

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