Immigrati, Hein (Cir): "Serve Agenzia che unifichi competenze" / VIDEO
Roma, 20 dic. (Adnkronos/Ign) - "Serve un'Agenzia che gestisca il fenomeno immigrazione, unificando competenze che sono al momento divise fra i ministri dell'Interno, del Lavoro e degli Esteri in un ente autonomo che possa anche gestire i fondi, in stretto collegamento con le regioni e gli enti locali, senza sprechi o sovrapposizioni". E' la proposta che avanza il fondatore e direttore del Cir, il Consiglio italiano per i rifugiati, Christopher Hein, ospite dei 'Dibattiti Adnkronos' al palazzo dell'Informazione, sede del gruppo Gmc, per il quale "un'Agenzia sarebbe più utile rispetto a un'Autorità Garante per gli immigrati". "E' evidente che qualcosa non funziona - denuncia Hein - Secondo le statistiche, dal 1998 a oggi sono più di 18.000 le persone che hanno perso la vita nel Mediterraneo durante le traversate per cercare di arrivare sulle sponde dell'Italia o della Spagna, della Grecia o di Malta: un'enormità. Quello che non va è soprattutto il fatto che queste persone non scelgono loro di arrivare sui barconi in modo irregolare mettendo a rischio la vita; ma sono costretti perché in Europa, compresa l'Italia, sono state chiuse le frontiere e non c'è un modo per arrivare in modo regolare e legale". Questo, sottolinea Hein, "è l'effetto del sistema Schengen, del sistema dei visti che non vengono rilasciati. In più, in questi ultimi anni in Italia, non si è nemmeno fatta una programmazione dei flussi migratori per motivi di lavoro. Il vizio di fondo - osserva - è che in Italia il fenomeno dell'arrivo di rifugiati e immigrati viene affrontato sempre come se ci si trovasse di fronte a una nuova emergenza: prima quella degli albanesi, poi dei kosovari, dei somali, infine dei nordafricani per la 'primavera araba'. Con strutture che non ci sono e si devono trovare da un momento all'altro". Il direttore del Cir esorta a "uscire da questa ottica emergenziale, perché un'emergenza che dura tutto l'anno non è più emergenza, è una realtà con la quale occorre misurarsi: è un fenomeno costante che bisogna governare, da diversi punti di vista: legislativo, strutturale, amministrativo". A Lampedusa, "la cittadinanza ha reagito con molta apertura, generosità, comprensione e solidarietà, pur in una situazione difficilissima e pesante da sostenere e digerire per un'isola con cinquemila abitanti". Ma, avverte Hein, "Lampedusa puo' essere solo un punto di transito, perché rappresenta una porta d'ingresso all'Italia e all'Europa. Ma poi, dopo il primo soccorso e l'identificazione, rifugiati e migranti devono essere trasferiti sulla terraferma. Ma questo, anziché essere fatto in un paio di giorni al massimo, viene operato con molto ritardo e così si arriva ad avere anche un migliaio di immigrati presenti per una struttura che è adatta al massimo per un centinaio di loro". Quanti ai Cie sparsi nel territorio nazionale, "sono veri e propri centri di detenzione, per cittadini stranieri che spesso non hanno commesso alcun reato - denuncia il fondatore del Cir - Noi lamentiamo un mancato rispetto della dignità umana, se non in tutti sicuramente in molti di questi Centri di identificazione ed espulsione, che sono uno strumento inutile". Inoltre, "la gestione della cosiddetta 'emergenza Nord Africa' per l'accoglienza dei migranti dovuta al precipitare della situazione in Libia, è costata agli italiani ben 1,3 miliardi di euro, senza che si sia trovata una soluzione definitiva", conclude.