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Milano: Vallanzasca, mi hanno incastrato su furto, ora liberta' a rischio

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Milano, 7 lug. (Adnkronos) - Nessun furto, ma un 'complotto' che ora rischia di mettere a rischio la sua liberazione condizionale. E' questa la tesi che Renato Vallanzasca sostiene davanti ai giudici del tribunale di Milano che lo dovranno giudicare per il presunto furto che avrebbe messo a segno il 13 giugno scorso nell'Esselunga di viale Umbria. Nelle dichiarazioni spontanee, l'ex bandito della Comasina al quale è stato sospeso il regime di semilibertà, ricostruisce l'accaduto: la fine della giornata di lavoro intorno alle 18, l'ingresso al supermercato pochi prima delle 19, quando "ho preso il cestello e ho iniziato la lista della spesa che avevo con me: salmone, insalata,...". Con sé ha una tracolla e una borsa in mano, quando si avvicina una persona che lo chiama per nome: è giovane, sui trent'anni, conosce la sua ex moglie e vedendolo con entrambe le mani impegnate "si offre di aiutarmi" prendendo la borsa. Per qualche attimo di quello sconosciuto ne avrebbe perso le tracce impegnato a girare tra le corsie del supermercato. Quando Vallanzasca arriva davanti alle casse, il ragazzo gli restituisce la borsa e si allontana perché dice "ho ricevuto una telefonata da mia madre e la mia sorellina ha fatto un incidente in macchina". Al momento di pagare, a Vallanzasca viene chiesto di aprire la borsa: "mi chiederai scusa" dice all'uomo della sicurezza, ma poi quando trova due paia di mutande nuove "le ho prese in mano inebetito perché ho capito che mi erano state messe, io quella roba l'ho vista nel momento in cui ho aperto la borsa". Da qui "finisce la mia collaborazione, perché ho pensato di non dover lasciare le mie impronte digitali su quella merce", si tratterebbe di un paio di cesoie e del concime per piante, per un valore di circa 70 euro. (segue)

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