Bologna: identificati aggressori autotrasportatore di Brescia (2)
(Adnkronos) - Le indagini sono partite dalla telefonata giunta al 118, ma con la convinzione che potesse trattarsi di un 16enne del luogo, conosciuto dai Carabinieri, per la sua indole litigiosa e la passione per la kickboxing. La tesi iniziale dei Carabinieri ha trovato riscontro quando, ricevuti i tabulati telefonici del 118, è stata verificata l'identità della titolare della scheda telefonica: una donna del 1925 di origine campana. Ascoltata la telefonata i sospetti si sono concretizzati ancora di più: non c'era dubbio che la voce tremolante fosse quella del ragazzino. La ricostruzione anagrafica confermava infine che l'intestataria della scheda era proprio la nonna del giovane. La ricerca sul territorio intanto ha consentito di individuare un uomo adulto, rintracciato dai Carabinieri, che aveva visto in faccia i tre ragazzi subito dopo l'aggressione, trattenendosi con loro ed il ferito nei momenti immediatamente seguenti all'aggressione: la sua testimonianza ha fissato i momenti successi all'aggressione in maniera inequivocabile. La ricostruzione era dunque completa. I Carabinieri sono andati a casa del giovane che davanti ai genitori ha ammesso le proprie responsabilità. Poco prima dell'aggressione, i tre ragazzi erano usciti da una scuola situata in zona Saffi, dove avevano sostenuto la prova di matematica per il conseguimento della 'Terza Media' e dopo una sosta ai giardini avevano incrociato casualmente l'uomo, iniziando a sbeffeggiarlo. Da lì era nato tutto.