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Mafia: tenuta Suvignano confiscata va all'asta, sindaco 'stop a decreto'

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Siena, 21 ago. - (Adnkronos) - La tenuta di Suvignano a Monteroni d'Arbia, confiscata alla mafia, viene messa all'asta per 22 mln di euro, ma il sindaco della cittadina del senese, che insieme a Regione e Provincia aveva presentato un progetto per gestire la struttura, non ci sta e chiede che il decreto dell'Agenzia per i beni sequestrati alla criminalita' venga bloccato. "L'azienda e' in stato di confisca definitiva dal 2007 - spiega il sindaco di Monteroni d'Arbia, Jacopo Armini - da allora Comune, Provincia di Siena e Regione Toscana insieme hanno avanzato una candidatura per essere destinatari della gestione dell'azienda che ha grandi potenzialita' di sviluppo sia dal punto di vista agricolo ed economico sia per una serie di attivita' legate alla legalita'". "Lo Stato gia' nel 2009 provo' a venderla - prosegue - e allora riuscimmo a fermare questo tentativo, ora, malgrado a gennaio abbiamo incontrato l'allora ministro dell'Interno Annamaria Cancellieri, che valuto' il nostro progetto ottimo, l'Agenzia per i beni confiscati ha pensato di fare un decreto in cui si dice che la richiesta degli enti locali non e' accoglibile e in cui si propone di metterla all'asta per 22 mln di euro". Il progetto avanzato dagli enti locali e' stato bocciato perche', spiega il sindaco, "l'Agenzia sostiene che mentre i beni immobili sono destinati al patrimonio del Comune dove l'immobile e' sito, in questo caso si tratta di un'azienda, che viene dunque destinata all'affitto o alla vendita". "Quando si mette all'asta un oggetto per 22 mln di euro - fa notare Armini - quando questi soldi arriveranno, non si sa da dove, chi puo' avere la sicurezza che non ci sia un ritorno del bene 'alle origini'?". "Chiediamo la sospensione del decreto - conclude il primo cittadino - oppure se l'asta va deserta venga riaperto il tavolo per consentire l'assegnazione diretta del bene agli enti locali".

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